ROSSELLA CONTE
Cronaca

Firenze piange il 'Panza'. Morto come il fratello

Conosciuto per l’attività in via Maragliano e per la passione per le moto. Trentadue anni fa la sua famiglia aveva vissuto una tragedia simile

Alessandro Panzani, aveva 49 anni

Firenze, 2 ottobre 2020 - Aveva una passione sfrenata per i motori, per le auto e per la sua moto da cui non riusciva proprio a separarsi. Amava viaggiare, il buon cibo e la vita a 360 gradi. Lo descrivono così gli amici, centinaia, che proprio non riuscivano a credere che il loro Alessandro non ci fosse più. Lui che era una persona solare, dinamica, alla continua ricerca di un posto nuovo da conoscere o di un ristorante o locale da provare. Lui, che era così pieno di vita e amava così tanto girare il mondo. Lui, Alessandro Panzani, titolare di una carrozzeria molto conosciuta in tutta la città per gli appassionati del ’tuning’ e soprattutto nel quartiere di San Jacopino, Panzani Design in via Maragliano, non ce l’ha fatta.

L’uomo di 49 anni, padre di due figli, è deceduto in ospedale intorno alle 23 di mercoledì, dopo il trasporto d’urgenza con l’elisoccorso Pegaso. Secondo i primi accertamenti della polizia provinciale e di quella municipale di Vaglia, la moto su cui viaggiava Panzani si è scontrata con un camion che trasportava legname. I due mezzi, secondo quanto si apprende, procedevano in direzione opposta quando all’uscita di una curva è avvenuto il tremendo impatto. Il conducente del mezzo pesante è rimasto a lungo sotto choc, dopo lo scontro. Sull’episodio sono in corso le indagini della polizia municipale. Mentre la Procura ha aperto un fascicolo sull’incidente.

Alessandro Panzani, che 32 anni fa aveva perso il fratello e lo ricordava con la scritta Dudy sul casco, sempre in un incidente, era molto conosciuto proprio per la sua voglia di vivere. Conosceva il mondo della notte come le sue tasche e ogni scusa "era buona per prendere la moto e cercare un fiume o un lago o qualunque pozza d’acqua dove tuffarsi". Sono tanti i raduni e i viaggi in sella che gli amici ricordano e che conserveranno gelosamente nel proprio cuore.

"Ti voglio ricordare così, sempre sorridente e con quella voglia di avventura" scrive un amico sulla sua pagina social. Quello che colpiva di Alessandro era il suo legame con la sua Firenze che portava sempre con sé anche nei suoi tanti viaggi all’estero. O quando, per Pitti, piazzava in centro uno dei suoi bolidi customizzati. Un amicone, con la A maiuscola che sapeva amare e farsi amare da tutti. "Sono ore che ti penso e piango. Poi ho sentito la tua voce che mi diceva: "Venvia icche’ tu fai.. ndiamo cicciolinì.." e mi sono ritrovato a ridere. Fa buon viaggio fratello" si legge in uno dei tanti messaggi che gli sono stati mandati. Sono tanti. Tantissimi. E c’è chi usa la sua bacheca social come un microfono per esprimere tutto il proprio dolore: "Non riuscire a dormire è il minimo. Ripensare ai momenti insieme fa ancora più male. Questo è il tuo scherzo riuscito peggio, ciao".