Airbnb, più di 10mila offerte in città Nardella: "Subito la norma nazionale"

Il sindaco di Firenze torna all’attacco con i colleghi Matteo Lepore (Bologna) e Giorgio Gori (Bergamo). La legge di iniziativa popolare salva centri storici bloccata dopo lo scioglimento del Parlamento

Dopo la pandemia che aveva paralizzato il mondo del turismo il mercato degli affitti turistici brevi è di nuovo esploso e i centri storici sono disseminati di appartamenti appositamente ristrutturati solo per accogliere i turisti. Secondo i dati del sito “Inside Airbnb”, gli host più attivi non sono semplici privati come nello spirito originario delle piattaforme di home sharing, ma vere e proprie società di property management che quindi offrono decine e decine di appartamenti.

A Firenze, sempre secondo il sito insideairbnb.com, gli annunci sono lievitati fino alla cifra di 10.748.

Numeri che hanno nuovamente fatto scattare la reazione dei sindaci di Firenze Nardella, di Bologna Matteo Lepore e di Bergamo Giorgio Gori costretti a fare i conti con una trasformazione pesante del tessuto sociale che di fatto contribuisce a svuotare i centri storici dagli abitanti e a rendere impossibile la sopravvivvenza del tessuto commerciale. Le immagini dei centri storici più belli del mondo svuotati dalla pandemia con le strade deserte perchè prive di residenti fiorentini sono rimbalzate su tutti i media e i sindaci delle città d’arte hanno deciso di affrontare il problema. Sul tema hanno le idee chiare. "Serve subito una norma nazionale che consenta ai Comuni di poter intervenire in modo chiaro e deciso per tutelare le nostre città e mettere un freno alla proliferazione degli affitti turistici brevi".

Perchè ad oggi le amministrazioni comunali non hanno strumenti per intervenire e la proposta di legge di iniziativa popolare “salva centri storici” si è bloccata visto lo scioglimento anticipato del Parlamento.

"Porteremo immediatamente sul tavolo del nuovo governo e all’attenzione dei nuovi parlamentari la proposta di legge ‘salva centri storici’ – hanno ribadito i tre primi cittadini – una norma che mira a salvaguardare decoro e bellezza, valorizzare artigianato locale, promuovere un turismo di qualità. Chi ha fatto cadere l’esecutivo Draghi ha inevitabilmente frenato questo progetto, e il voto contrario di Lega e 5Stelle e il parere negativo del ministro leghista Garavaglia agli emendamenti che avrebbero concesso più poteri alle amministrazioni sugli affitti brevi, mettono in luce inequivocabili responsabilità politiche di questi partiti nei confronti dei sindaci delle città d’arte e delle imprese del settore turistico-ricettivo. Siamo noi allora a farci portavoce di questa battaglia ormai improrogabile".

La proposta di legge di iniziativa popolare partita da Firenze su iniziativa del sindaco Nardella, contiene strumenti innovativi per governare un fenomeno che sta stravolgendo i rapporti sociali all’interno dei centri storici nelle città d’arte. Ci sono proposte concrete: regolare gli affitti turistici brevi come succede in altre città europee, incentivando la residenza e andando così a contrastare il turismo mordi e fuggi; tutelare il commercio tradizionale e l’artigianato con uno strumento di pianificazione; favorire il decoro, inducendo i proprietari di immobili abbandonati e degradati a intervenire per il loro restauro anche con forme di contribuzione.

"In questo modo – ha spiegato Nardella – noi mettiamo in campo strumenti che siano garantiti dalla legge nazionale perché fino a ora i sindaci e le amministrazioni locali si sono mosse con azioni che spesso vengono attaccate nelle sede giudiziarie e nei tribunali amministrativi perché manca appunto una legge nazionale che ci dia poteri certi e incisivi per salvare i nostri centri storici. La legge è innovativa anche perché dà una definizione giuridica di centro storico".

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