Firenze, 2 settembre 2023 – Liberi dalle restrizioni Covid, nell’anno in cui il Pd quasi in tutta la Toscana decide di tornare alle festone dell’Unità, i dem a Firenze scelgono la formula itinerante che dura cinque mesi e che, evidentemente, per queste caratteristiche è poco probabile e riconoscere come tale. L’addio alla ruota di Montespertoli, alla panna montata del carrozzone Mukki, alla pesca miracolosa era già arrivato dopo tutti i problemi emersi nell’area delle Cascine.
A dissuadere dal ritorno in una zona che avrebbe tanto bisogno di vivere per cancellare l’illegalità diffusa, le due recenti inchieste, quella scattata nel 2021 per truffa ai danni del Comune (che ha fatto rischiare un salasso da 400mila euro) per aver pagato suolo pubblico in misura inferiore all’occupazione effettiva e quella precedente, del 2017, sulla ruota panoramica, dopo la segnalazione della soprintendenza che era più alta dei dieci metri previsti.
Polveroni che hanno fatto desistere. E col no alle Cascine per non patire le pene dell’inferno, il Pd fiorentino aveva anche provato a trovare location alternative ma erano costose o di scarso appeal, oppure erano già occupate o prive dei requisiti minimi: passate in rassegna Mandela forum, lungarno De Andrè (che erano già state sperimentate) si è provato anche con il parco di San Donato, vicino alla casa dem di Novoli, in via Forlanini. Ma niente da fare.
Per occultare l’effetto ripiego, il Partito Democratico vara una ricetta nuova, una formula che non manca di far notare l’assenza, proprio in questi giorni, di quel rito collettivo. Alla festa dell’Unità si andava un po’ per interesse per i dibattiti un po’ per tradizione, per mangiare una pizza con i compagni degli stand dell’area metropolitana, per la pecora di Campi, il fritto di Sesto.
Una liturgia che non era certo acchiappavoti, ma faceva ritrovare il gusto di quelle cose belle perché semplici. E di quella sana condivisione che tanto manca, non solo nei partiti, ma più in generale nella società. Inutile dire che la nuova ricetta ha un altro sapore rispetto quel gironzolare stanco, salutando vecchi amici e conoscenti, ritrovando quel senso di appartenenza sempre più smarrito. E per dire ogni anno, che alla festa c’era meno gente e che non era più quella di una volta. Ora che non lo è più davvero, la festa dell’Unità manca.
Che festa aspetta i fiorentini? Partirà il 21 settembre dal circolo di Rifredi, dove resterà fino ai primi di ottobre. Poi si sposterà a San Bartolo a Cintoia. Con quale programma? Tutto da costruire. Poi ci sarà uno stop e dopo si andrà alle Murate. E dopo ancora alle Piagge, potrebbe essere al Viper. In un viaggio lungo che passa dentro le feste di Natale e prosegue fino a febbraio, quando, deciso il candidato sindaco, partirà la campagna elettorale effettiva.
E per il primo anno, il Pd non battezza alcuna festa come regionale: i big nazionali e locali ne battono più d’una. Il clima ormai è quello da campagna elettorale senza confini. Proprio per non perdere i contatti con la gente, un pulmino Pd girerà per le piazze. Dove già da oggi il Pd torna con la raccolta di firme (alle Cure, in piazza Dalmazia, in piazza Acciaiuoli, in piazza Indipendenza, in piazza Beccaria e in viale Calatafimi) per il salario minimo e per chiedere 200 agenti in più per Firenze.
Per una festa dell’Unità che manca, nell’area Fiorentina arriva la festa nazionale di Sinistra italiana "Proxima". Si svolgerà da giovedi 14 a domenica 17 settembre contemporaneamente in quattrro città: a Sesto Fiorentino, Perugia, Salerno e Barletta. Il leader di Si, Nicola Fratoianni, si confronterà in molte piazze con il cinquestelle Giuseppe Conte e la Pd Elly Schlein. A Sesto, il 15 Fratoianni sarà protagonista dell’intervista pubblica.