Acli: “Vincere la sfida contro gli infortuni sul lavoro”

Dopo Firenze all'incidente di Suviana, è necessario “prendere ancora più consapevolezza”

Via Mariti a Firenze

Via Mariti a Firenze

Firenze, 26 aprile 2024 - "Gli ultimi incidenti sul lavoro, come quello nel cantiere edile di Firenze e nella centrale idroelettrica di Suviana, non devono solo scoraggiarci ma anzi, farci prendere ancora più consapevolezza che possiamo vincere la sfida contro infortuni e malattie professionali solo facendo squadra con tutti i soggetti coinvolti ad ogni titolo". Così Paolo Ricotti, presidente del patronato Acli, in una nota in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro che si celebrerà il 28 aprile. "Il sistema sanzionatorio non è sufficiente a contenere questo fenomeno - ha continuato Ricotti - soprattutto se i controlli continuano ad essere così pochi. Occorre fare di più perché la questione, come ripetiamo oramai da anni, è culturale: sono necessari momenti informativi e formativi che coinvolgano i lavoratori in maniera costante nel tempo, in quanto non potranno mai essere sufficienti una o poche iniziative formative previste per legge". "Allo stesso tempo possiamo dire che non mancherebbero le risorse economiche per contrastare tali fenomeni, o quantomeno per intervenire nei settori che destano maggiore preoccupazione. Infatti l'Inail ha recentemente dichiarato, anche per il bilancio preventivo 2024, una previsione di avanzo economico pari a 2 miliardi di euro", sottolineano ancora le Acli. "Non sarà forse sbagliato l'approccio con cui il nostro paese affronta le questioni della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro? Non si potrebbe utilizzare in maniera strutturale parte di queste risorse? Se infatti è doloroso constatare che si muoia ancora oggi di lavoro e siano così alti i numeri degli infortuni e delle malattie professionali, è sconcertante rilevare che vi siano tante risorse dedicate e provenienti dalle aziende che non vengono utilizzate", conclude l'associazione sottolineando che "occorre un cambio radicale, bisogna investire in cultura della sicurezza, a partire dalle scuole e non solo sui posti di lavoro".

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