NICCOLO' GRAMIGNI
Cronaca

A Firenze la commemorazione della Liberazione di Brozzi e Peretola

Alla cerimonia, in piazza Liberazione, presenti l’assessora alla cultura della Memoria Maria Federica Giuliani e il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli

La commemorazione della Liberazione di Brozzi e Peretola

La commemorazione della Liberazione di Brozzi e Peretola

Firenze, 2 settembre 2023 - Commemorato ieri con la deposizione di una corona il 79esimo anniversario della Liberazione dei borghi storici di Brozzi e Peretola. Alla cerimonia, in piazza Liberazione, erano presenti l’assessora alla cultura della Memoria Maria Federica Giuliani e il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli.

Il 1° settembre 1944 Firenze era ormai stata liberata da 20 giorni ma la ritirata tedesca procedeva molto lentamente con forti attestazioni in luoghi strategici per dare modo di organizzare lungo la dorsale appenninica l’ultima strenua barriera in grado di arrestare la corsa degli alleati verso il Nord: la linea gotica. C’era stato addirittura un contrattacco tedesco in pieno centro cittadino che si spinse fino a piazza San Marco.

L’ultima roccaforte a cadere è quella piazzata nei borghi lungo la via Pistoiese, Brozzi e Peretola, approfittando della difesa naturale offerta dai torrenti Mugnone e Terzolle. Qui la battaglia continuò duramente per tre settimane con intensi bombardamenti alleati nella zona dell’aeroporto che causarono anche diverse vittime civili.

“La tenacia e la crudeltà con cui i tedeschi facevano la ritirata di fatto si trasformò in alcune zone in una conquista casa per casa della libertà per scacciare l’invasore – commenta l’assessora Giuliani – che lasciò una scia di sangue per mano della banda Carità. Tra coloro che persero la vita in quei giorni tra queste case c’è Bruno Cecchi, il tabaccaio di piazza di Peretola, e suo fratello Guido. Due antifascisti che vogliamo quindi onorare, loro come tutti gli altri, con questa commemorazione perché Firenze si liberò anche grazie a persone valorose come queste. I fiorentini si dimostrarono una comunità responsabile, espressione autentica dei valori dei cittadini del nostro Paese. Gli anni passati sono ormai tantissimi ma non bisogna demordere dal tenerne vivo la memoria”.