
Nonno Bruno con la maglia autografata di Ribery soffia le candeline dei suoi 101 anni
Firenze, 9 maggio 2021 - «E voglio vedere se mi riesce d’arrivare a vincere anche i’terzo scudetto...". Ce la ricordiamo bene la voce di Bruno. Quella voce larga, svelta e bonaria dei nonni fiorentini, figli di un piccolo mondo antico. Un anno fa, quando con un sorriso di quelli che non ce ne sono più superò lo steccato del secolo, rispose con lo stesso inconfondibile timbro a una telefonata di auguri nientemeno che di Giancarlo Antognoni ("Chie? Antonio? Ma quello che guardava le stelle quando giocava ai’carcio... Un so icchè dire").
E senza parole c’è rimasto anche in queste ore quando di auguri – con video WhatsApp sul cellulare dei nipoti – gliene sono arrivati tre. Dal patron Rocco Commisso, da Vlahovic e da Di Livio, rimasto nel cuore di tutti. Pollice su dal bomber serbo, complimenti di cuore dell’ex capitano e parole forti e sentite, in slang, del presidente: "Buon compleanno Bruno, io son Rocco. Son tanto contento che da sempre tifi Fiorentina, grazie di tutto".
Davanti a una bella torta di frutta alza la maglia autografata di Ribery il nonno di Sesto, con lo sguardo vispo di chi non molla mai. Sì perché da queste parti è tornato a casa con perdite perfino il micidiale Covid. Bruno ha retto, "piglia e porta a casa". "Ha contratto il virus a ottobre – racconta l’amorevole nipote Cristina – Certo è stata una bella botta, gli hanno messo l’ossigeno ma non è mai stato portato all’ospedale. Ora si sta riprenderendo piano piano...".
Bruno, viola cucito sulla pelle del cuore, è andato allo stadio per la prima volta 87 anni anni fa, nel 1934, appena tredicenne l’’artillero’ Pedro Petrone si era da poco imbarcato di nascosto da Genova per tornare nella sua Montevideo lasciando a Firenze l’amico Carlos Gringa, con Vinicio Viani e Mario Pizziolo. Quella Fiorentina ’paleolitica’ e briosa, fatta di maglie di grana grossa, fronti sudate e ginocchia sbucciate, di gelatine spiaccicate sui capelli e gigli sul petto, lo fece subito impazzire. L’anno scorso fu proprio La Nazione a dare il la alla bella sorpresa della chiamata dell’’Unico 10’ al nonnino di Sesto. La famiglia di Bruno aveva infatti chiesto di poter pubblicare un messaggio di auguri. La Fiorentina lo lesse e Antognoni fece subito il numero di telefono dell’attempato tifoso. Dopo Antognoni tanti altri volti della storia viola mandarono una carezza virtuale al nonno tifoso. Daniele Pradè e Joe Barone. E poi Firicano, Pioli, Ciccio Graziani, capitan Pasqual, Spadino Robbiati, Desolati, Galbiati, Roggi e perfino Passarella. Che ganzo nonno Bruno cuore viola. Tanti auguri anche da tutta La Nazione.
Emanuele Baldi