
La copertina de 'La missione dei cristiani nel mondo'
Firenze, 4 settembre 2019 - Dialogo è cogliere le motivazioni interiori degli altri, i motivi al fondo delle loro scelte, e provare a interloquirci. Dialogare con Kirill I, patriarca della Chiesa russa ortodossa con i suoi 150 milioni di fedeli, è scendere nel profondo di un attore di primo piano sulla scena non solo russa. Mosca una volta era lontana e tale poteva apparire nell'orizzonte globale la sua Chiesa. Ma l'emigrazione ha portato e porta la Storia e le culture in altri contesti: passeggiando per Firenze si incontra la bellezza della chiesa della Natività, poco lontano dalla Fortezza da Basso. Con 'La missione dei cristiani nel mondo' (Mauro Pagliai Editore), che verrà presentato giovedì 5 settembre alle 18 nel Caffè Letterario del Teatro Niccolini (a Firenze in via Ricasoli 3); Francesco Bigazzi, corrispondente dell'Ansa a Mosca e corrispondente, tra l'altro, per 'Il Giorno' e Panorama, scandaglia il pensiero di Kirill, al secolo Vladimir Michajlovich Gundjaev, in tredici capitoli, tredici confronti con domande e risposte che spaziano dalla globalizzazione al rapporto con le sfide moderne della società al dramma del contrasto tra Russia e Ucraina, ma che prendono in esame anche eventi (il Concilio di Creta, l'ortodossia in Cina) che sfuggono alla cronaca quotidiana ma che sono decisivi perché agiscono nel profondo. Un capitolo a parte è il rapporto con Papa Francesco (leggi anche http://blog.quotidiano.net/brancale/2016/02/14/dal-crinale-apocalittico-alla-rivelazione-dellunita-francesco-e-kirill-a-cuba/). Veniamo a una tematica attualissima e percepita in modo nevrotico dal senso comune. Bigazzi chiede al patriarca: “In che modo la Chiesa può aiutare i rifugiati in Europa?” e Kirill risponde: “Non si tratta solo di fornire assistenza e sostegno, ma anche di eliminare la ragione che ha portato a un enorme afflusso di profughi nei paesi europei. Questa ragione, ovviamente, sta nella destabilizzazione della situazione politica in Medio Oriente. Tutti gli sforzi dovrebbero quindi essere finalizzati a eliminare, il prima possibile, i conflitti esistenti. E ancora una volta, voglio dire che, perché questo avvenga è necessario un lavoro coordinato di tutte le parti interessate”. Non tutti sanno che Kirill I, oltre ad essere il capo della chiesa di Mosca, ha un'influenza estesa in Russia e oltre, non secondaria, per molti versi, a quella del presidente Vladimir Putin. “Di fatto - spiega Bigazzi - Kirill e Putin sono convinti alleati, ma c’è di più: se l’influenza del presidente sulla nazione è limitata ai suoi confini politici, quella del Patriarca si estende ben al di fuori del paese”. E' un rapporto che va tuttavia interpretato correttamente. “Forse – osserva lo stesso Kirill - in tutta la storia della Russia non c’è stato un altro momento nel quale il governo abbia trattato la Chiesa con tanto rispetto, senza interferire nei suoi affari interni. Dal canto suo la Chiesa, senza intervenire direttamente nella politica dello Stato, ha il diritto di chiarire la propria posizione su molte questioni vitali”. Alla presentazione di Firenze, dopo l'introduzione di Antonio Pagliai, interverrà padre Fiorenzo Reati, già docente all’Università di San Pietroburgo.
Michele Brancale