
Ugo De Vita
Firenze, 13 giugno 2025 - Debutta a Firenze, ospitata da Giovanni Fittante, nell’ambito di Villa Vittoria Cultura la “messa in scena” de Il Demiurgo un romanzo (Ed Bulzoni, Roma) di Gabriella Izzi Benedetti per voce di Ugo De Vita che sarà Peter Smith, protagonista dell’opera. In occasione della riproposta mercoledì 18 giugno alle 18.30 al pubblico del romanzo uscito per Bulzoni di Roma nel 2004, il romanzo Il Demiurgo di Gabriella Izzi Benedetti trova a Villa Vittoria il palcoscenico e “nuova vita”. Gli attori sono in prova a Roma, sono cinque e daranno vita all’evento alla prima di Firenze. Da Fabio Consiglio primo violino all’orchiesta dei giovani di Santa Cecilia poi con Accardo e prestato alla musica pop da Zucchero a Renato Zero, fino alla musica della prosa con Scaccia. De Vita, Dapporto e poi a lungo con Gigi Proietti e il suo celeberrimo “Cavalli di battaglia”. Riduzione e adattamento qui sono a firma di Ugo De Vita lavora dalla fine dagli anni novanta con Consiglio, e ha tenuto per se il ruolo del neurobiologo Smith. Ebbi impressione di una scrittura non solo capace di individuare un stile, ma anche di assegnare a quello stile, trama e contenuti sorprendenti. La Izzi Benedetta nata a Vasto, ha vissuto e insegnato a lungo a Genova e a Roma ma ha scelto sua città Firenze. Una studiosa che ha pubblicato opere importanti sul Settecento italiano, e poi prose, romanzi, racconti e persino versi, pubblicando con alcune tra le maggiori case editrici italiane. De Vita perché ha scelto di portare la novità italiana di Gabriella Izzi Benedetti in tournée? “Il demiurgo è a mio parere uno dei romanzi più importanti degli ultimi anni, disattenzione e scarsa memoria non hanno poi trovato spazio adeguato alle pagine culturali dei quotidiani ma questa scrittura è pregevolissima. Nel Demiurgo è la profezia, nel senso oracolare che si assegnava nell’antica Grecia. Vi è l’uomo di scienza che è tentato e vinto dal delirio di onnipotenza, lo scontro con la concezione dell’ ho ris orgoglio e tracotanza quando scuotono dalle fondamento l’esistenza”. Chi è Peter Smith? “Smith è un uomo di scienza affermato con una carriera universitaria alle spalle, che lo nobilita ma non è appagante. È come riso dalla bramosia di assertività del successo che per lui si traduce nel senso di dominio”. Lo scontro con la materia qui infatti è scontro di forza e assolutezza circa i destini umani "Rimasi stupito e neravigliato di come Gabriella abbia all’uso ad Intelligenza Artificiale, clonazione e quanto altro… oltre venti anni fa. È semplicemente straordinario. Non vi è racconto italiano che nel 2004 esprima o alluda a questi temi, nel romanzo si parla di campi elettromagnetici, bombardamebto neuronale ecc ecc. e del declinarsi della tecnologia e le matematiche applicate alla vita. Questa è la stupefacente ainvenzione letteraria di Gabriella e del suo Demiurgo. Ci hanno aiutato a portare in scena il kavoro, oggi il teatro professionale fatica mandare in scena cinque artisti non è facile. Ho prima donna la Francesca Rasi che viene dalla televisione, la incontrai nei miei due anni di lavoro a Cinecitta Interyainmebte. Oltre ad essere incantevole l’ho portata a recitare al Teatro Quirino e protagonista accanto a me al Salone Margherita con la supervisione di Pingitore.” È entusiasta Ugo De Vita del lavoro con la Izzi Benedetti, ed in effetti la scrittrice ci offre un racconto in cui ricerca ad applicazione matematica, l’algoritmo, i computer si intersecano con la vicenda narrata per questo del Demiurgo e delle sue cavie. Ci sono due attori toscani, l’uno di Firenze reduce dal casting per Bar lume, Massimiliano Cardini che da cinque anni lavora con De Vita e gli è assistente nella didattica, laurea a Firenze con Mina Gregori “la signora del Caravaggio” e la passione per il cinema e il teatro, e poi Maurizio Brunetti, Mugellano di Marradi che dopo gli esordi con la Compagnia del Teatro degli animosi De Vita ha introdotto e portato sulle scene con Ivana Monti e Massimo Bonetti. Gabriella Izzi Benedetti Come si prepara a questa prima? “Con emozione viva, De Vita è attore che stimo e ammiro moltissimo. Vi dirò una cosa Non ho voluto assistere alle prove perché voglio proprio goderlo come semplice spettatrice. Sapevo in cuor mio che la scrittura era feconda ma sono trascorsi alcuni lustri dalla genesi del romanzo ed è bello anche per questo che oggi gli si restituisca luce”. Il Demiurgo ha convinto molti ed alga avuto sostegno pubblico e privato poiché in definitiva è il primo romanzo italiano a riproporre in chiave modernissima la vexata questio del libero arbitrio e della audeterninazione rispetto a scienza e tecnologia. AI e neurobiologia. Il lettore o lo spettatore della trasposizione scenica, tra stupore e meraviglia potranno cogliere una storia che può far sorridere ma che ha accenti drammatici. Ovviamente la riduzione teatrale, non può restituire questa rete di incontri e abbandoni e il romanzo coglie uno dei molti piani e cioè appunto la tensione dell’hibris quella tracotanza di ferita che era di Ulisse quando varca le Colonne di Ercole. Appuntamento dunque da non perdere per Villa Vittoria Cultura Mercoledì 18 Giugno alle 18.30 con il libro e la “messa in scena”.
Maurizio Costanzo