
Fiorentina, il nuovo presidente Rocco Commisso allo stadio (Press Photo)
Firenze, 2 agosto 2019 - L'estate caotica viola vive di notizie di mercato che si rincorrono. I tifosi ogni giorno seguono con agitazione, impazienza, insofferenza ed eccitazione tutte le vicende della loro Fiorentina. Chi con fiducia, chi con diffidenza tutti non vedono l'ora che la prossima stagione entri nel vivo. Il caposaldo di un'estate frenetica resta la figura del nuovo patron viola: Rocco Commisso.
A capo di una delle più grandi aziende di telecomunicazioni al mondo (il gruppo Mediacom) Commisso sa sicuramente il fatto suo in tema di comunicazione. Ogni volta che apre la bocca di fronte ad un microfono non dice mai cose scontate. Mai banale nelle sue dichiarazioni e capace di infiammare un popolo, quello viola, che da tanto, troppo tempo attendeva un presidente trascinatore. Commisso torna a parlare grazie ai colleghi de 'La voce di New York'. Ed è grazie a loro che abbiamo un pensiero a tutto tondo del 'patron pensiero'. Dal dove e come nasce la sua passione del calcio, ai sassolini di rivincita tolti, ma anche e soprattutto al suo progetto per riportare la Fiorentina tra le big del calcio italiano ed europeo.
«In Calabria già tiravamo calci al pallone, era l'unico sport possibile per me. Avevo sette, otto, nove anni e quando era inverno, giocavamo davanti alla stazione. Mentre d'estate in spiaggia. All'epoca tifavo per la Juventus! Erano i tempi di Sivori, Charles, Boniperti, Nicolai… e ho cominciato ad appassionarmi al calcio con loro, erano i più bravi».
L'imprenditore italo-americano, nato a Gioiosa Ionica, nel corso di una lunga intervista promette che farà di tutto per riportare i colori viola nell'Olimpo del calcio nazionale ed internazionale. «Non ho un piano. Lavorerò duro e sarò onesto con voi, mi spaccherò il c... per la Fiorentina e poi vedremo quel che succederà. Quando si parla di un piano, di fare un piano generale, prima devi conoscere bene tutta la squadra. Comunicare ad aggiustare le infrastrutture, guadagnare un po' di tempo. Pensare al centro sportivo. Tutto questo prende tempo non si può fare in un giorno. Quindi ci fermeremo a riflettere e vedremo cosa abbiamo raggiunto e organizzato per la prossima stagione. Ecco non posso promettere altro».
Rocco sottolinea come la Fiorentina, il cui acquisto considera una rivincita, stia assorbendo gran parte del suo tempo. «Alcuni anni fa avevo tentato di prendere il Milan, poi il Palermo, non voglio chiamarla vendetta, è una parola forte ma la possiamo chiamare rivincita in senso sportivo. Il valore della mia impresa Mediacom in questo momento lo ritengo di 8 miliardi di dollari. Mentre per la Fiorentina, parliamo di circa 150-170 milioni. Quindi l'ho comprata con una piccola percentuale di quello che posseggo, ma sta prendendo il 98% del mio tempo. Ho appena iniziato, è tutto nuovo per me, è in Italia, la cultura è diversa, ci crediate o no, ho dovuto firmare più carte legali in questa operazione in Italia che in tutta la mia vita. Ma è il sistema italiano».
Il patron viola garantisce che per lui la squadra viola non sia solo business. «Io non devo andare in Italia per fare affari, io ho abbastanza soldi. Però uno non vado a gettare il denaro, spendo i soldi per investimenti e per far crescere il valore dell'azienda. L'ho già detto che la Serie A, non solo la Fiorentina, è ancora molto indietro rispetto alla Premiere League inglese, cioè hanno tre volte la nostra ricchezza. Con le nostre entrate non puoi comprare certi giocatori, senza certi giocatori non puoi vincere e se non puoi vincere... Ecco servito il circolo vizioso: senza ricchezza e senza giocatori non puoi arrivare alla Champions League. Per arrivare al top non puoi permetterti di avere perdite. Devi per forza creare entrate. Le nostre entrate per ora sono circa 100 milioni, la Juventus va oltre 400 credo, hanno abbastanza soldi e ricchezza a disposizione per comprarsi tutto, e questo è quello che sta rovinando il calcio italiano. Quindi bisogna cominciare aggiustando le infrastrutture della Serie A».
Infine il presidente di Mediacom promette di seguire la squadra il più possibile: «Non voglio dire una cifra e dire che seguirò il 30 o il 50% dei match, perché le cose possono cambiare, ma la mia intenzione è di venire per vedere le partite. Non dico che ci sarò ogni sera che la Fiorentina gioca in casa. Io ogni sera la passo con mia moglie. Ma prometto che ci sarò il più tempo possibile».