ANTONIO MANNORI
Firenze

Ciclismo. I nostri protagonisti: il fiorentino Olmi a 93 anni ancora in bici sulle Dolomiti

Il suo sogno: tentare il record dell'ora. Olmi è parente alla lontana di Gino Bartali

Il fiorentino di Tavarnuzze Giorgio Olmi

Firenze, 22 aprile 2023 – Novantatré anni sulle spalle e ancora la voglia di pedalare, con un sogno nel cassetto, quello di battere il Record dell’Ora.

Una bella storia quella del fiorentino Giorgio Olmi, nato a Impruneta il 25 aprile del 1930 e residente a Tavarnuzze, e babbo di Leonardo, collega che nella categoria giornalisti vanta decine di titoli mondiali, europei e italiani, su strada, a cronometro e nel fuoristrada. Il babbo Giorgio iniziò ben presto a salire in bici, dopo l’ultima guerra per esigenze di lavoro.

All’epoca aveva trovato un lavoro come verniciatore di biciclette in una fabbrica di Peretola che ogni giorno doveva raggiungere da Impruneta. Strade sterrate e circa 70 km al giorno tra andata e ritorno, per Giorgio parente alla lontana di Gino Bartali poiché nipote di sua nonna, anche se lui era tifoso di Fausto Coppi. Olmi gareggiò anche con i corridori più forti dell’epoca ma cessò presto l’attività, l’esigenza primaria era andare a lavorare tanto che nella sua officina meccanica per riparazioni di moto e scooter ha trascorso 60 anni.

Giorgio ha però sempre continuato ad andare in bici, accompagnando il figlio Leonardo in tante occasioni e disputando anche qualche grande fondo assieme, come nel 2010 sul percorso corto dell’Eroica di Gaiole in Chianti dove fu intervistato dal New York Times e dalla rivista austriaca Drahtesel come il più anziano partecipante di quell’anno, 80 anni.

Ha dovuto mettersi due protesi complete alle ginocchia, ma tutto ciò non gli ha impedito di continuare ad andare in bici, anzi è tornato pure a cercare funghi nel bosco, sua grande passione da sempre.

Nel gennaio del 2019 ha avuto anche la necessità di mettere uno stent coronarico, causa una piccola ischemia, e fino allora non aveva mai voluto utilizzare le E-bike, ma faceva tranquillamente 50 km senza grossi dislivelli e salite. Fu allora che i due figli gli regalarono una bici con pedalata assistita, alla quale inizialmente si oppose, ma che poi gli ha consentito di vantarsi di aver scalato il Passo Sella, il Passo Pordoi, il Passo Gardena e il Passo del Tonale.

Ed ecco il sogno di Giorgio vedendo le imprese di alcuni suoi coetanei ciclisti stranieri ultra novantenni che hanno fatto il Record dell’Ora. Sarebbe tentato a 93 anni di provare a batterlo in un velodromo attrezzato. Per il momento intanto, continua a pedalare pensando alla salute ed al divertimento.