La tragedia di Bilancino, la madre di Daniele: "Con Jennifer c'era una relazione ma mio figlio non era un assassino"

"Lui aveva un livido in testa" "HANNO LITIGATO POI SONO SPARITI"/TROVATA MORTA A BILANCINO / I PROTAGONISTI DELLA TRAGEDIA - FOTO / IL LUOGO DEL RITROVAMENTO DEL CORPO DI JENNIFER- FOTO / L'AUTO DELL'AMICO FUORI DAL CAPANNONE DOVE E' STATO TROVATO IMPICCATO - FOTO

Daniele Baiano e Jennifer Miccio

Daniele Baiano e Jennifer Miccio

Prato,18 agosto 2014 - SI TERRÀ questa mattina l’autopsia sui corpi di Jennifer Miccio e Daniele Baiano. Starà agli inquirenti, dopo aver ricevuto i referti delle analisi eseguite, ricostruire nel dettaglio quello che è accaduto venerdì notte, quando il pratese Baiano, almeno secondo le prime indagini dei carabinieri, accecato dalla gelosia, ha investito con la sua macchina la 30enne di Vernio lungo la strada che costeggia il lago di Bilancino, per poi, poche ore dopo, togliersi la vita nel suo magazzino, sempre a Vernio nel Pratese. Tale ricostruzione, però, non convince assolutamente la famiglia Baiano. «Perché è stata subito esclusa l’ipotesi di un incidente? — dice il padre di Daniele, Antonio —. Mio figlio ha un’escoriazione alla tempia, come se l’è procurata? E perché non c’è sangue nella macchina? Aspettiamo l’autopsia per capire, per sapere la verità». Poi a parlare è la mamma di Daniele, Enza Poli, che sostiene che con Jennifer non c’era solo un legame d’amicizia, ma una vera e propria relazione.  

Cosa c’è di non vero in quello che è stato scritto su questo tragico episodio? «Daniele aveva una relazione. Qui a casa non ha mai portato questa ragazza, ma sapevamo tutti che c’era. Insomma, mi capisce, era evidente. Nonostante sia sempre stato molto riservato sulla sua vita privata, sapevamo che questa donna esisteva». Daniele viveva qui con lei e suo marito?  «Qui era sempre di passaggio, ci dormiva poco. Il più delle volte si fermava in magazzino, nella sua stanza». Quando vi siete resi conto che era successo qualcosa di grave?  «I carabinieri sono venuti a cercarlo qui a casa, ma all’inizio non ci hanno voluto spiegare molto. In quell’istante ho capito che qualcosa non andava. Abbiamo dato loro l’indirizzo del magazzino e poi il resto lo sapete». Cosa può essere successo a suo figlio? Perché ha ucciso la donna a cui voleva bene? Secondo lei era capace di un gesto simile? «Guardi non lo so, non posso neanche immaginare cosa può essere scattato nel cervello di mio figlio. Sono giovani, che vuole che le dica, spesso partono di testa. So di sicuro che mio figlio, se ha fatto una cosa del genere, doveva davvero essere disperato. E’ stato spinto dall’esasperazione». Lo vedeva strano? Come era nella vita di tutti i giorni? «Mio figlio non era quello che hanno descritto. Non era un mostro o una persona strana. Era un uomo buono, sempre sorridente, educato con tutti. Era riservato quello sì. In camera sua è tutto come ha lasciato lui, ci sono anche gli oggetti che produce con la pelle. Lo ha visto in foto, secondo lei ha il viso di un assassino?» Si sente di dire qualcosa alla famiglia di Jennifer Miccio? «Cosa dire, non c’è pace. Posso semplicemente dire loro che condividiamo in questo momento lo stesso dolore. La perdita di un figlio».

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