SIMONE CIONI
Sport

Yepes, elemento prezioso nella rosa azzurra: "Lo stile di gioco di Pagliuca è ideale per me"

Il mediano si è presentato dopo il debutto in Coppa Italia. "Contro la Reggiana? Abbiamo iniziato bene, ora testa al Padova"

Gerard Yepes si è presentato ieri in conferenza stampa Tommaso Gasperini/Fotocronache Germogli

Gerard Yepes si è presentato ieri in conferenza stampa Tommaso Gasperini/Fotocronache Germogli

di Simone CioniEMPOLITesta alta, baricentro basso, rapidità di piede e di testa, linee di passaggio pulite e spesso verticali. Quando è entrato in campo contro la Reggiana, Gerard Yepes ha dimostrato di avere caratteristiche preziose nella rosa dell’Empoli. Svincolato dalla Sampdoria, con cui nelle ultime due stagioni ha collezionato 59 presenze e 4 assist in B, è stato lo stesso mediano classe 2002 catalano a raccontare la trattativa. "È successo tutto nel giro di pochi giorni, quando il mio agente mi ha detto che c’era l’opportunità di venire qua non ci ho pensato due volte: Empoli è una piazza importante, che mi è sempre interessata perché sa lavorare bene con i giovani. Lo stesso allenatore ha dimostrato di essere abituato a valorizzarli, quindi ho visto una bellissima occasione per me". Avendo iniziato la stagione senza contratto ha saltato la prima parte di preparazione, ma da quando è arrivato sta bruciando le tappe. "Devo essere onesto, inizialmente ero un po’ indietro rispetto ai miei compagni a livello di condizione perché un conto è allenarsi da solo, un altro farlo con la squadra – ammette –, ma nel giro di pochi giorni posso mi sono rimesso al pari del gruppo. Il mio inserimento poi è stato favorito anche dal fatto che alcuni compagni già li conoscevo, così come il modo di intendere il calcio del mister si sposa con le mie caratteristiche. Quali sono? Rapidità e capacità di mettermi a servizio della squadra".

Yepes si sofferma poi sulla sua esperienza in B e su quanto gli ha lasciato l’ultima travagliata stagione alla Sampdoria. "La Serie B è un campionato difficile e imprevedibile, dove le squadre in fondo possono battere quelle di vertice – spiega –, penso che possiamo fare un buon campionato ma sarà molto impegnativo. La scorsa stagione è stata molto difficile, partita male fin dall’inizio, ma è stata comunque preziosa a livello di crescita personale soprattutto nella gestione degli aspetti negativi: ho imparato quali errori non ripetere e quanto sia importante puntare a obiettivi più chiari". Nel mirino finisce poi l’esordio in campionato col Padova. "Della sfida con la Reggiana, oltre al fatto di essere riusciti a passare il turno che è sempre importante, mi è piaciuto il fatto che la squadra ha provato a fare ciò che il mister aveva chiesto. C’è ancora da crescere ma ci sono anche ampi margini di miglioramento. Ora dobbiamo pensare a preparare al meglio la partita col Padova perché è fondamentale partire bene – conclude –. Quale è il mio idolo? Iniesta anche se non giocava nel mio ruolo e io sono un tifoso dell’Espanyol, ma quando ha segnato nella finale mondiale ha dedicato il gol a un calciatore scomparso dell’Espanyol e questo ci ha sempre molto legato a lui".

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