
Rares Ilie, classe 2003, si è presentato ieri nella sala stampa Antonio Bassi del Carlo Castellani Gasperini/FotocronacheGermogli
di Simone Cioni
Acquistato dal Nizza a 19 anni nell’estate del 2022, proveniente dal Rapid Bucarest, nelle ultime tre stagioni Rares Ilie (‘03) ha collezionato appena 6 spezzoni in Ligue 1 passando in prestito prima al Maccabi Tel Aviv in Israele, poi al Losanna in Svizzera e infine al Catanzaro nella B italiana. "Sono venuto via da Bucarest che ero molto giovane ed ho cambiato diverse squadre, ma ogni società mi ha lasciato qualcosa – ha spiegato il talento romeno – adesso però sono qui all’Empoli e questa per me è una grande opportunità, sono contento di essere qui e voglio esprimermi al meglio mostrando il mio valore. Mi definisco un giocatore tecnico e il calcio italiano mi piace perché credo si adatti bene a quelle che sono le mie caratteristiche, cercherò di migliorare e di crescere passo dopo passo". Un ruolo importante nella sua scelta lo ha giocato anche Viti, compagno al Nizza e prodotto del vivaio azzurro. "Con Mattia siamo amici e quando si è palesata l’opportunità di venire a Empoli ne ho subito parlato con lui e dopo la scelta è stata facile". Ilie si sofferma poi sull’impatto con la nuova realtà. "È stato buono perché tutti sono stati molto carini e gentili con me, è un gruppo molto giovane e fatto di bravi ragazzi, quindi è stato facile inserirsi – ha proseguito –. Anche con mister Pagliuca il rapporto è stato subito buono".
Ilie è stato uno dei due soli giocatori che nel primo test stagionale ha giocato gli interi novanta minuti, mettendo in mostra non solo buoni colpi ma anche una invidiabile tenuta fisica. "Abbiamo cercato di giocare un buon test e sono convinto che lo abbiamo fatto – ha precisato –, provando a mettere in campo le idee di mister Pagliuca, ovviamente eravamo un po’ stanchi, ma fa parte del periodo". Prima sgambata che lo ha visto scendere in campo con la maglia numero dieci, come illustri connazionali del passato, e giocare non solo come trequartista ma anche qualche metro più indietro.
"La dieci l’ho già indossata in passato in Romania e mi piacerebbe averla anche qui, naturalmente non mi posso paragonare a giocatori del livello di Mutu o Hagi, ma vorrei essere un buon numero dieci – ha concluso –. Il mister mi ha utilizzato in più posizioni del campo in questi giorni di lavoro, tra l’altro al Catanzaro ho occupato anche una posizione più arretrata davanti alla difesa, quindi di fatto avevo già giocato da centrocampista puro. Il mister sa dove posto rendere al meglio in base a quelle che sono le mie caratteristiche e io mi metto a disposizione. Obiettivi? Come squadra quello di fare bene, consci che la serie B è un campionato tosto e difficile, mentre dal punto di vista personale spero di giocare quanto più possibile e di aiutare la squadra".
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