Otto minuti per la gloria: Empoli ribalta Napoli

Da 0-2 a 3-2 in 480 secondi: Henderson e Pinamonti danno una spallata allo scudetto e mettono in banca il discorso salvezza

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Empoli

3

Napoli

2

EMPOLI (4-3-1-2): Vicario; Stojanovic, Luperto, Viti, Parisi (17’ st Cacace); Bandinelli (16’ st Henderson), Asllani (25’ st Stulac), Zurkowski; Verre (22’ st Bajrami); Cutrone (21’ st Di Francesco), Pinamonti. A disposizione: Ujkani, Fiamozzi, Romagnoli, Ismajli, Benassi, Fazzini, La Mantia. Allenatore: Andreazzoli.

NAPOLI (4-2-3-1): Meret; Zanoli (1’ st Malcuit), Rrhamani, Juan Jesus, Mario Rui; Anguissa, Fabian Ruiz; Lozano (23’ st Zielinski), Mertens (33’ st Politano), Insigne (40’ st Ounas); Osimhen. A disposizione: Ospina, Marfella, Barba, Tuanzebe, Demme, Petagna. Allenatore: Spalletti.

Arbitro: Marinelli di Tivoli.

Marcatori: 44’ pt Mertens (N), 8’ st Insigne (N), 35’ st Henderson (E), 38’ st Pinamonti (E), 42’ st Pinamonti (E).

Note: Spettatori 10245, per un incasso 21317,73 euro. Ammoniti: Bandinelli, Viti, Stojanovic, Pinamonti (E); Zanoli (N); Recupero: 1’ pt, 6’st.

EMPOLI – In otto minuti possono succedere tante cose. Si può passare, tanto per dirne una, da una gara sporca e maledetta a una delle partite più belle e vibranti degli ultimi anni, uno di quei pomeriggi che resteranno a lungo nella mente e nel cuore dei tifosi azzurri. Empoli-Napoli, quattro mesi dopo. Dall’ultima vittoria in campionato, quella del Maradona, ai tre punti che regalano la certezza virtuale della salvezza.

Manca la matematica, ma con dodici punti di vantaggio a quattro giornate dalla fine (sono cinque per la Salernitana, che deve recuperare il match col Venezia) l’impressione è che sia solo un dettaglio. E il modo in cui arriva, rimontando due gol a dieci minuti dalla fine, è la chiosa perfetta per un campionato, pardon per un girone di ritorno in cui tutto sembrava girare per il verso sbagliato. Un risultato che certamente è figlio della svagatezza del Napoli, troppo sicuro di averla già portata a casa, ma anche del cuore e del carattere dell’Empoli. Gli azzurri, immeritatamente in svantaggio dopo un primo tempo giocato meglio degli avversari, avevano visto i fantasmi quando Insigne segnava il 2-0, ma poi, con caparbietà e piglio, avevano pensato che in fondo, nel calcio, tutto può accadere. E così, nei minuti che vanno dall’80’ all’88’, ecco l’imponderabile. Malcuit perde palla al limite dell’area, Bajrami vince un rimpallo e favorisce Henderson. Lo scozzese, entrato da poco al posto di Bandinelli, non ci pensa due volte e fulmina Meret. E uno. Tre minuti dopo è invece proprio il portiere del Napoli a combinarla grossa, sbagliando un controllo che favorisce un caparbio Pinamonti. E due. Nel finale, invece, non ci sono errori avversari a scombinare la trama del match, ma due giocate di classe di Bajrami e dello stesso Pinamonti. Il fantasista recupera palla al limite della sua area di rigore, galoppa sul fronte destro del campo e sforna un assist di 50 metri che il centravanti ex Inter raccoglie in spaccata al limite dell’area piccola. E’ l’apoteosi, anche perché il ritorno alla vittoria coincide con una salvezza per cui, a questo punto, manca solo la matematica. Anche al netto della gara in meno della Salernitana, impensabile che dopo un’impresa del genere questa squadra arrivi terzultima. Sì, a questo punto conviene davvero mettere lo champagne in fresco.

Tommaso Carmignani