L’episodio che ha consentito allo Spezia di andare in vantaggio e che ha rischiato di condizionare in maniera definitiva la gara degli azzurri ha fatto arrabbiare e non poco i tifosi azzurri. Un po’ per l’esplusione di Parisi, un po’ per la decisione di far ripetere il rigore di Verde dopo il doppio miracolo di Vicario. Il problema è che a termini di regolamento arbitro e Var avevano ragione. Negli ultimi anni L’Ifab, l’organismo che decide le regole del gioco, ha leggermente rivisto il concetto della ’chiara occasione da rete’, introducendo il parametro del Dogso, un acronimo inglese che in italiano potrebbe essere riassunto con “Negare la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete“. Soltanto in questo caso si aggiunge il cartellino rosso al calcio di rigore: se viene infatti ravvisato il tentativo di ’giocare il pallone o toglierlo dal controllo dell’avversario’, l’arbitro può optare per una semplice ammonizione anche se il fallo vanifica una chiara occasione da gol. E’ il caso del fallo da ultimo uomo, specialmente se a commetterlo è il portiere. Ma nell’episodio di Parisi, non ci sono appelli: parare con la mano un tiro diretto in porta comporta sempre l’espulsione. E anche sulla ripetizione del rigore non c’è molto a cui appellarsi: Luperto è decisivo nel ribattere il tiro di Verde parato due volte da Luperto, ma le immagini mostrano chiaramente il suo ingresso anticipato in area. Seppur di qualche centimetro, il difensore era dentro prima del tiro. E quindi il rigore andava davvero ripetuto.
SportLuperto e Parisi: Var e arbitro hanno agito bene