Empoli, è doccia fredda

Dessers punisce in avvio: battuta d’arresto per gli azzurri .

Empoli, è doccia fredda

Empoli, è doccia fredda

di Tommaso Carmignani

Polveri bagnate, una disattenzione difensiva in avvio di gara e una sconfitta che non ci voleva. L’Empoli esce da Cremona con il capo chino, ma è la logica conseguenza di una gara che evidenzia, stavolta in maniera netta, tutte le difficoltà di un attacco che per novanta minuti e oltre non riesce a perforare la difesa di una Cremonese che, diciamocelo pure francamente, non è laggiù per caso. La formazione di Ballardini approfitta di una disattenzione di De Winter – forse tradito dal sole – dopo tre minuti, ma è pericolosa solo quando lancia lungo. L’Empoli, invece, cuce e ricuce, sbuffa e pressa, gioca e tiene palla, ma quando arriva nei pressi dei sedici metri avversari si sgonfia. Tra i motivi ci sono sicuramente la prestazione insufficiente degli attaccanti, la marcatura di Meite che annulla Baldanzi e la grande imprecisione dei centrocampisti in fase di assist, ma anche un gioco forse troppo prevedibile che consente agli avversari di difendersi onestamente fino al novantesimo.

I numeri sono tutti dalla parte degli azzurri, ma non sono i numeri che contano. Anche perché le potenziali occasioni che arrivano sui piedi delle punte si trasformano in tiri fuori misura o in conclusioni che non impensieriscono Carnesecchi. Si salva soltanto Piccoli, bravo a battersi come un leone sui tanti palloni sporchi che arrivano, ma anche lui non va al di là di una conclusione alta su cui poteva onestamente fare meglio. Sarà la tranquillità dettata dai 32 punti in classifica, sarà che la Cremonese ha comunque dalla sua la forza della disperazione, ma se gli azzurri erano tornati da Milano con convinzione e certezze, stavolta la squadra di Zanetti può recriminare per le troppe cose che non hanno funzionato. Di sicuro il gol a freddo non ha aiutato. Perché quello che aveva preparato la Cremonese, difendersi bassa e ripartire con i lanci lunghi, produce subito i suoi effetti. La palla cade nella zona di De Winter, il belga si gira dalla parte sbagliata e Dessers ringrazia. E’ l’unico errore della sua partita (che peraltro finisce poco dopo per infortunio), ma è un errore pesante. Perché gli azzurri, nonostante riescano a riprendere subito le redini del gioco, finiscono per andare a sbattere sulla difesa grigiorossa per praticamente tutto il resto della gara. Siamo infatti al terzo minuto e da lì in poi, salvo un paio di contropiedi locali, sarà soltanto un monologo empolese. Caputo ci prova, Carnesecchi risponde, mentre Piccoli da centro area manda alto.

Zanetti ci prova coi cambi, inserendo anche il redivivo Destro, ma la musica non cambia. Perché Baldanzi soffre la marcatura a uomo di Meite, i centrocampisti non inventano come dovrebbero e i pochi cross che partono dalle corsie esterne sono quasi tutti sbagliati. E così, nonostante i sei minuti di recupero, la musica non cambia fino alla fine, trasformando la partita in una di quelle gare in cui potresti giocare fino a notte fonda senza trovare la via del gol. Succede.