
L’esultanza di Roberto D’Aversa, allenatore dell’Empoli, preso in braccio da Sebastiano Esposito dopo il gol vittoria contro il Parma (fotoGermogli/Gasperini)
E alla fine è arrivata. La prima vittoria del 2025. Un digiuno lungo, lunghissimo, di cui a fatica si riusciva a intravedere la fine. Al termine di una partita da brivido l’Empoli porta a casa tre punti di vitale importanza; tornando a respirare e rivedere una luce. Un primo tempo contraddistinto da palloni volanti a causa di un gioco remissivo da parte del Parma su cui si è abbattuto la voglia e il coraggio di un Empoli capace di trovare la rete in apertura.
Nella ripresa la paura e la speranza di tornare alla vittoria ha fatto tremare le gambe agli azzurri che si sono chiusi permettendo a un Parma in dieci di uscire dalle proprie retrovie. "Il gol subito sta a dimostrare il lungo periodo di non vittoria, abbiamo perso un po’ di serenità. Ci è venuto il braccino ma è anche normale, siamo una squadra giovane come il Parma. Quando si è una squadra di giovani ci possono essere letture che ti portano da una parte", ha detto D’Aversa nel post partita.
Nonostante la rete subita a freddo, all’improvviso, l’Empoli ha dimostrato caparbietà nel provarci fino all’ultimo secondo disponibile, di rimanere in partita, di non scoraggiarsi. "Tutto questo periodo senza la vittoria lo abbiamo fatto senza giocatori importanti. Se mai dovessero ottenere la salvezza questi ragazzi otterrebbero un miracolo, visti gli assenti che abbiamo avuto". Un gruppo composto da giocatori molto uniti ha fatto sì che le assenze non pesassero in modo sostanziale, come evidenziato anche dal tecnico azzurro. "Questo è un ambiente che ti porta a lavorare serenamente anche quando si è in difficoltà. Il fatto di avere una squadra giovane e di avere infortuni io non credo molto agli infortuni, ma quest’anno abbiamo pagato a caro prezzo la mancanza di questi calciatori importanti".
N.P.
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