Baldanzi, umiltà e sogni d’azzurro "Vogliamo riportare in alto l’Italia"

Il fantasista dell’Empoli dal ritiro dell’Under 21: "Indossare la maglia della Nazionale è un’emozione unica"

Baldanzi, umiltà e sogni d’azzurro  "Vogliamo riportare in alto l’Italia"

Baldanzi, umiltà e sogni d’azzurro "Vogliamo riportare in alto l’Italia"

di Tommaso Carmignani

Per rendersi conto di quanto sia giovane basta ascoltare le parole che pronuncia alla fine: "Il mondiale 2006? Non lo ricordo perché ero troppo piccolo, ma l’obiettivo è riportare l’Italia dove merita". Tommaso Baldanzi, quando capitan Cannavaro alzava la Coppa nel cielo di Berlino, aveva appena tre anni. Oggi si gode la sua prima chiamata in Under 21 e ascolta con attenzione le parole del ct Nicolato, che dice lui: "Vede cose che altri non vedono". Un complimento che la dice lunga sulle sue capacità, anche se il talento azzurro preferisce non montarsi la testa. "Indossare la maglia della Nazionale ogni volta è un’emozione nuova e un grande orgoglio rappresentare un popolo intero. Sono molto contento di essere qui e spero di dare un aiuto alla squadra", ha spiegato il fantasista sul sito ufficiale della Federcalcio. Insieme a lui c’è anche Fabiano Parisi e l’obiettivo, manco a dirlo, è crescere.

"Devo lavorare ogni giorno per migliorare, cosa che credo di aver fatto in questi anni per arrivare a togliermi queste soddisfazioni. Quello che ripeto a me stesso ogni giorno, però, è che la strada è ancora lunga. A livello di Nazionale, l’Europeo Under 19 è stata un’esperienza eccezionale: peccato essere usciti in semifinale, ma dobbiamo tutti insieme credere di poter riuscire a provare ancora emozioni così". Baldanzi ha parlato anche della sua sfera privata e della vita fuori da casa. "Vivendo da solo devo cucinare, ma è un aspetto importante della mia crescita. Ho un armadio con tutte le maglie che ho indossato in questi anni: spero di collezionarne sempre di più, a cominciare da quella dell’Under 21. I miei genitori? Loro vivono tutto questo con orgoglio e felicità, per me è importante sentire la loro vicinanza come quella degli amici di sempre che raggiungo appena ho un po’ di tempo libero e del mio club". Ovviamente non poteva mancare un commento sulla realtà empolese. "C’è qualcosa di speciale lì a Empoli. L’Empoli è una grande società, che mi ha accolto quando avevo otto anni e mi ha fatto crescere. Sarò sempre grato a ogni persona con cui sto condividendo questo percorso".

Accanto alla Nazionale c’è però ovviamente anche il futuro. Baldanzi è una colonna della squadra di Zanetti ed è già da tempo un titolare in pianta stabile, specialmente da quando, a gennaio, la società ha deciso di cedere Bajrami. Il presidente Corsi ha dichiarato che se lo sarebbe aspettato pronto per la fine della stagione, ma la verità è che il talento azzurro sta facendo la differenza da tempo. Baldanzi non parla di futuro, ma è ovvio che su di lui ci sono già le attenzioni di diversi club. Si parla di Napoli e Inter, ma anche di Sassuolo. L’Empoli, però, è stato chiaro e a tutte le società che stanno chiedendo informazioni risponde sempre la stessa cosa: Baldanzi, almeno per un’altra stagione, non si muoverà da Empoli. La volontà è quella di costruire intorno a lui e a Fazzini la squadra per il prossimo anno, sperando che da fuori non arrivi la cosiddetta offerta irrinunciabile. La società sembra disposta a fare un sacrificio e Baldanzi, che indossa la maglia azzurra fin da bambino, sa che questo può far parte del suo percorso di crescita. La salvezza e poi un altro anno da protagonista: con l’Empoli e con la Nazionale.