Van Gogh secondo Preziosi: "Un thriller psicologico"

L'attore in scena al teatro del Popolo di Castelfiorentino

Alessandro Preziosi è Vincent Van Gogh

Alessandro Preziosi è Vincent Van Gogh

Castelfiorentino (Firenze), 9 dicembre 2018 - «Il teatro sintetizza al meglio personaggio e persona, copione ed esperienza, e soprattutto permette di trasferirlo allo spettatore in maniera immediata. Ecco perché il ‘live’ mi piace». Voce inconfondibile, tono garbato, Alessandro Preziosi, attore di cinema, televisione e palcoscenico fatto di tavole e sipario, racconta il ‘suo’ Vincent Van Gogh, aspettando di proporlo alla platea del Teatro del Popolo di Castelfiorentino. Lì sarà protagonista il 12 e 13 dicembre alle 21, con un doppio appuntamento per la regia di Alessandro Maggi. ‘Vincent Van Gogh-L’odore assordante del bianco’, il titolo. Genio e follia.

Come ci si avvicina a un artista del genere?

«Il punto sta proprio nel capire quanto la creatività si confonda con la follia. Quanto l’uomo che vede le cose differenti da ciò che sono, nel riproporle possa essere definito folle».

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«Nella stanza bianca, vuole approfondire quello che la società che gli sta intorno definisce folle per poterlo scartavetrare, così da tornare a dipingere. Ne nasce uno spettacolo di intrattenimento che è thriller psicologico».

Lo spettatore resta con il fiato sospeso fino alla fine. E lei, lo ha subito il fascino del pittore tormentato?

«Direi che ne ho subito la grande personalità. Succede un po’ con tutti i personaggi con i quali mi trovo a dialogare».

Teatro, tv, cinema: qual è il suo preferito?

«A me piace la comunicazione. Recitare è comunicare. Il contesto ‘live’ è quello in cui mi muovo con maggior disinvoltura: in ogni lavoro c’è una parte di ciò che si recita e una parte di ciò che si apprende ogni giorno».

Teatro e provincia. Vanno d’accordo?

«La Toscana per me è un luogo meraviglioso, di grande attenzione da parte del pubblico. E la provincia spesso dà più soddisfazione della città».

Perché? «Credo che da parte della gente ci sia un criterio di scelta molto più attento. C’è attesa dell’evento e il teatro diventa più che mai elemento e luogo di incontro. Con orario e caratteristiche ben precise».

Quindi, con il Natale alle porte e i regali da pensare, un posto in platea può essere una valida opzione?

«Assolutamente. Quella teatrale è una forma d’arte che può arricchire. Se lo spettacolo è buono, può rappresentare un momento importante del proprio percorso. Se non lo è invece, può diventare una ‘prima e ultima volta’».

Quindi, al Teatro del Popolo, la missione sarà compiuta se?

«Se alla fine della rappresentazione, tutti gli spettatori si alzeranno in piedi per applaudirci».