
Vinci pronta a ospitare il Festival Terzani
Vinci, 1 aprile 2019 - "Ci candidiamo pubblicamente come città di Vinci a ospitare il premio, magari fino al 2020". Il premio in questione è il festival internazionale ‘Vicino/Lontano. Premio Terzani’, istituito dalla città di Udine alla memoria dello scrittore fiorentino. A lanciare la candidatura vinciana è il primo cittadino Giuseppe Torchia. Lo fa dopo aver appreso della decisione di tagliare i fondi all’apprezzatissima manifestazione, quest’anno in teoria alla quindicesima edizione, avanzata dall’amministrazione friulana. Del resto, i punti di contatto fra Terzani e la città natale di Leonardo sono più di uno. «Il legame di Tiziano Terzani e della sua famiglia con la città di Vinci è un legame forte e saldo – sottolinea Torchia – e apprendere la notizia che una manifestazione del livello del festival internazionale viene in qualche modo ‘tagliata’, risultando sgradita, fa davvero male». Da qui la decisione di farsi avanti proponendo Vinci come possibile futura location. «Facciamo appello alla Regione Toscana affinché possa svolgere il ruolo significativo che le compete nell’organizzazione di questa manifestazione nei luoghi d’origine del grande giornalista», continua il sindaco per poi ricordare che «il 20 settembre del 2016 a Vinci celebrammo in maniera ufficiale l’intitolazione, avvenuta da tempo, di uno spazio pubblico a Tiziano Terzani, invitando la moglie Angela Staude (nella foto col sindaco Torchia) a presenziare alla cerimonia».
Il rapporto con Vinci da parte dei Terzani «risale a un periodo piuttosto lontano», ricostruisce ancora Torchia facendo riferimento al fatto che lo scrittore e la moglie si unirono in matrimonio proprio nel paese sul Montalbano. Lo racconta lo stesso Terzani in uno dei suoi libri più famosi, Un altro giro di giostra. A celebrare l’unione con rito civile fu il sindaco Cesarino Allegri: quell’anno, fu l’unico matrimonio civile celebrato a Vinci. Ogni fase di quei momenti e della vicenda biografica di Terzani venne ripercorsa da Angela Staude, ospite nella città di Leonardo. Un incontro partecipato e di grande emozione, al teatro di Vinci, durante il quale la donna parlando del marito sottolineò: «In molti hanno voluto collocare Tiziano in una dimensione religiosa. In realtà, lui diceva: io non sono induista, buddista, o altro. Io sono fiorentino». Una ragione in più per celebrare la sua figura a casa di Leonardo.