BRUNO BERTI
Cronaca

Il vetro empolese piace agli arabi, la Falorni investe in Medio Oriente

Dal settore artistico al cavo meccanico. E dopo lo stabilimento in Qatar, pronto il progetto per l’Iraq

Riccardo e Simone Scarselli: affari in Medio Oriente per la vetreria Falorni

Empoli (Firenze), 12 giugno 2024 – Un’eccellenza empolese che si fa – ancora – strada nel mondo: la Falorni Gianfranco Srl avanza nella conquista del mercato estero e, in particolare, del Medio Oriente. Ecco un altro moto d’orgoglio del settore del vetro che continua a esistere e resistere, sebbene con numeri complessivi, d’area vasta, ben diversi rispetto al passato.

La società, che è nata nel 1958, dopo aver iniziato con la fornitura alle vetrerie di materiali refrattari, quelli che servivano per la costruzione dei forni fusori, che devono essere sempre accesi: infatti, nelle vetrerie si lavora a ciclo continuo, o comunque il forno resta sempre acceso. Le aziende non si fermano, se vogliono crescere, e così, la Falorni è arrivata a proporre la progettazione e l’installazione di fabbriche per la produzione del vetro cavo meccanico, anche all’estero, mentre con la Falorni Tech si occupa di realizzare vetrerie artistiche, meglio se impianti grandi, come fa notare Riccardo Scarselli, direttore generale della società.

"Noi veniamo dall’artistico – chiarisce il manager – e, ad esempio, siamo fornitori di Baccarat. Certo, il mercato del vetro artistico si è ridotto: tanto per capirsi, da un po’ di anni a questa parte sono diminuite le esigenze per cui nelle case ci doveva essere il servito buono. E così anche noi ci siamo adeguati. Oggi guardiamo molto al cavo meccanico per cui possiamo offrire, tra l’altro, la tecnologia per la fusione, la combustione e il condizionamento del vetro. Quindi, spaziamo da impianti da 75 chilogrammi di vetro al giorno, per esempio nelle vetrerie di Murano, fino a raggiungere, nel cavo meccanico, le 500 tonnellate al giorno".

E così, dopo aver realizzato una grande vetreria nel Qatar l’anno scorso, adesso la Falorni è in pista per un altro maxi intervento da realizzare nella stessa area geografica, il Medio oriente. Per la precisione in Iraq, dove si sta per dare corpo a un progetto di Sace, la società che garantisce gli interventi economici all’estero. L’accordo di partenza, in cui la Falorni è la sola impresa toscana presente, ‘vale’ un miliardo di euro e risale al 2023, appunto. "Noi – spiega Scarselli – siamo già presenti nel grande Paese arabo che confina con l’Iran. Per dare il via al progetto c’era da trovare l’investitore giusto: la nuova fabbrica ha un costo di 150 milioni di euro. E si opera in una nazione che non ha vetrerie. Intanto ci vuole tempo e i costi corrono. Da qualche settimana abbiamo firmato i protocolli d’intesa con la società irakena Al Masa, che fa parte di una holding finanziaria, per un’impresa che produrrà 500 tonnellate al giorno di vetro. In questo quadro la Sace è il tramite per disporre della liquidità necessaria. I lavori sono previsti nel 2025-26 e la vetreria dovrebbe iniziare a produrre a fine 2026 o all’inizio del 2027".

Bruno Berti