Impressioni di settembre e non più proiezioni come lo scorso agosto: settembre che ha portato piogge utili all’uva e che sta predisponendo le aziende agricole dell’Empolese ad un ottimo atto conclusivo della vendemmia 2024. Il vino sarà molto buono. Sarà di meno, in linea con quanto successo un anno fa (percentuali ridotte in media del 20 per cento). Di certo c’è stato molto timore per il buon esito della vendemmia 2024 nel cuore dell’estate a causa delle temperature ’africane’ e della prolungata siccità, con le viti che sono finite sotto stress. E, come vedremo, timore anche per i bruschi crolli delle temperature.
Di una vendemmia che si annuncia buona sotto il profilo della qualità ha riferito Ritano Baragli, titolare di un’azienda agricola a Gambassi Terme e presidente della Cantina Sociale Chianti Colli Fiorentini. "Abbiamo dovuto lottare con un clima non facile – ha detto il presidente Baragli riferendosi ai due mesi di fuoco, luglio e agosto, della scorsa estate – Adesso c’è da rilanciare il mercato del Chianti, da incrementare le vendite" e con esse la remunerazione giusta per i produttori. Parole relative allo stato dei mercati legati alla produzione del vino che Ritano Baragli aveva già pronunciato mesi fa.
Il suo è un osservatorio importante: alla Cantina Sociale di Val Virginio fanno capo ben 350 famiglie per circa 850 aziende delle zone di produzione del Chianti Docg, del Chianti Classico Docg, del Toscano Igt ed anche dell’ Olio Igp Toscano. Oltre 10 milioni di chilogrammi di uve (da 1.500 ettari a vigneto) vengono vinificate seguendo metodi tradizionali come principio e però utilizzando le più avanzate tecnologie se guardiamo anche a razionalizzazione e sicurezza del prodotto, frutto di investimenti negli ultimi anni per oltre 10 milioni di euro.
Da qui ad un’altra realtà importante del Chianti. Siamo alla Tenuta di Moriano di Riccardo Anconesi: "Noi facciamo tutta la vendemmia a mano, dobbiamo quindi ancora finire – racconta Anconesi – Cerchiamo tuttavia di fare presto, perché l’uva quest’anno ha la buccia molto fragile. La maturazione non era al massimo. Ma la qualità c’è". Vi è infatti da dire che in alcune zone del Chianti, il brusco abbassamento della colonnina di mercurio occorso attorno al 10 settembre ha indotto - anche se può sembrare strano - a qualche preoccupazione per il completamento della maturazione. "Questa vendemmia - conferma Caterina De Renzis Sonnino, della storica azienda di Montespertoli - è spettacolare. Ma abbiamo dovuto essere molto bravi: anche se la maturazione non era a punto, si poteva rischiare la muffa. Abbiamo dovuto individuare il momento opportuno per fare il raccolto delle uve. Ad ogni modo ribadisco: spettacolare".
Andrea Ciappi