
Ancora una volta è stata oltraggiata la memoria storica della città di Empoli. Nella notte tra domenica e lunedì una ‘mano ignota’ ha imbrattato con una svastica la lapide ricordo di Giulio Niccolai, deportato l’8 marzo 1944 e morto nel campo di sterminio di Mauthausen l’11 giugno successivo. La stele si trova in uno dei quattro Giardini della Memoria a Ponte a Elsa intitolati, nel marzo 2016, a quattro cittadini che non tornarono più dai lager nazisti. Tra questi Giulio Niccolai. L’ennesimo sfregio alla comunità empolese, che l’amministrazione comunale condanna come "vile gesto".
A Giulio Niccolai è stato intitolato il giardino di via Salvo D’Acquisto. Nato a Empoli il 25 novembre 1893, residente prima a Bastia e in seguito a Ponte a Elsa, Niccolai aveva 51 anni quando perse la vita nel campo di concentramento nazista. Il simbolo della svastica vergato sula lapide con vernice nera è stato notato ieri mattina da alcuni residenti della frazione empolese. Subito è scattata la segnalazione e altrettanto veloce è stato l’intervento degli operai del Comune che hanno provveduto a ripulire la stele. Sul posto è stato fatto anche un sopralluogo da parte dei carabinieri della compagnia di Empoli e della polizia municipale dell’Unione dei Comuni. Gli accertamenti sono in corso anche tramite le telecamere di videosorveglianza. Anche se il simbolo è stato prontamente rimosso, resta la rabbia per il gravissimo gesto. Durissime le parole del sindaco Brenda Barnini: "L’ennesimo caso di grave offesa alla memoria della nostra comunità – ha detto il sindaco -. Un inaccettabile sfregio che calpesta i sentimenti di antifascismo su cui si fonda la nostra storia. Come sempre cercheremo di individuare i responsabili e nel frattempo ripuliremo la lapide".
Anche il presidente del consiglio comunale, Alessio Mantellassi, con delega alla memoria, si è unito alle parole del primo cittadino. "E’ un’offesa incredibile alla città. La lapide è già stata ripristinata perché non cediamo di un millimetro al vandalismo dei nostalgici del fascismo. Loro – sottolinea Mantellassi - agiscono nella notte, nascondendosi, Empoli ogni giorno vive questi spazi e valorizza la propria memoria. Faremo ancora di più". Ad altri tre empolesi sono stati dedicati i Giardini della Memoria di Ponte a Elsa. A Dino Selmi è intitolato quello in via Medaglie d’Oro alla Resistenza: nato a San Miniato il 17 luglio 1912, residente a Ponte a Elsa, fu deportato l’8 marzo del ’44 a Mauthausen, dove morì il 21 aprile del 1945. A Primo Poli è stato dedicato il giardino di via Caduti di Cefalonia: nato a Empoli il 16 aprile 1895, residente a Ponte a Elsa, fu deportato l’8 marzo del 1944 in Germania, dove morì il 14 gennaio 1945. E a Pietro Pasqualetti è dedicato il giardino di via Osteria Bianca, viale della concordia e via Pietro Gobetti. Sdegno e indignazione sono stati espressi dalla sezione Empolese Valdelsa dell’Associazione nazionale ex deportati. "Insieme a tutta l’Aned Empolese Valdelsa – dice il presidente Roberto Bagnoli - esprimiamo massima solidarietà ai familiari di Giulio Niccolai e condanniamo in maniera forte questi atti". La famiglia stessa, invece, parla di "atto ignobile" e si augura che il responsabile "venga trovato e giudicato alla svelta". Anche il presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo, condanna il gesto e esprime solidarietà alla comunità empolese. Fratelli d’Italia Empolese Valdelsa sottolinea come "queste vicende non hanno colore, basti pensare che la famiglia di Niccolai milita in Fratelli d’Italia da molti anni. Ci auguriamo che i responsabili siano individuati e puniti".
Irene Puccioni