REDAZIONE EMPOLI

Un nuovo big nel mondo del vino: ’Vivito’

L’azienda, con 800 soci, è nata dall’unione di Cantina Sociale Certaldo, Cantina Colline Chianti e Cantina di Geggiano-Pontignano

CERTALDO

L’unione fa la forza: siamo dunque all’esordio per Cantine ‘Vivito’: 800 soci produttori al servizio della filiera vitivinicola di qualità. Difatti, questa realtà produttiva affonda le proprie radici in un vasto territorio, da Geggiano e Pontignano nel Chianti Classico (Pontignano è una suggestiva Certosa sui colli vicino Siena) sino ad Empoli, passando per San Gimignano e l’intera Valdelsa e perciò accarezzando anche la restante parte del Chianti.

Oltre al vino si parla anche di tesori d’arte ed ambiente noti a livello internazionale. C’è stata la firma dell’atto di fusione che rende operativa l’azienda ‘Vivito’, nata da Cantina Sociale di Certaldo e Cantina Colline del Chianti a cui si aggiungono la Cantina di Geggiano-Pontignano ed i Tenimenti le Certane, precedentemente incorporati. Alla presenza del notaio Andrea Venturini, i legali rappresentanti dei due gruppi cooperativi, Davide Ancillotti e Malcolm Leanza, hanno dato vita alla nuova realtà produttiva.

Soddisfatto per la positiva conclusione dell’iter di fusione, il presidente Davide Ancillotti ha reso esplicita la missione di Vivito: "Valorizzare le principali denominazioni toscane garantendo ai propri clienti significativi volumi di vino sfuso".

Forte di tre centri di raccolta e vinificazione, due aziende agricole per oltre 450 ettari, 1.200 ettari di superficie vitata condotta dai conferitori, "Vi.Vi.to - è stato spiegato dopo la firma - punta ad offrire ai propri soci solidità e continuità nella remunerazione delle uve".

"Si tratta di rafforzare il principale anello di congiunzione della filiera vitivinicola, ovvero quello tra produttori ed imbottigliatori", sottolinea Ancillotti che indica tra gli obiettivi di Vivito "il prosieguo del progetto già consolidato alla cantina di Certaldo ovvero quello di ricercare un costante miglioramento della qualità dei vini prodotti finalizzato ad una migliore liquidazione delle uve conferite dai soci". Un vasto piano che pertanto può rappresentare molto ossigeno per l’economia dell’agricoltura valdelsana, e mai come oggi ce n’è bisogno. Quantità, qualità e buon rapporto qualità-prezzo e soddisfazione per le centinaia di soci: le basi per il nuovo progetto divenuto ora realtà. Certo i nomi-simbolo faranno la loro parte: Chianti, San Gimignano, Certaldo.

Andrea Ciappi