Un collezionista dona settemila reperti fossili: nasce una mostra

Un collezionista 82enne dona oltre 7mila fossili di molluschi, risalenti a milioni di anni fa, al Comune di Castelfiorentino per una mostra permanente educativa. La giunta Falorni cerca uno spazio adatto per l'esposizione.

Un collezionista dona settemila reperti fossili: nasce una mostra

Un collezionista dona settemila reperti fossili: nasce una mostra

Oltre 7mila fossili, perlopiù di molluschi, risalenti a milioni di anni fa e rinvenuti quasi tutti nella zona dell’Empolese Valdelsa e nelle aree confinanti, che nei prossimi mesi formeranno una mostra permanente a disposizione delle scuole e degli appassionati. E’ il ’regalo’ che un collezionista 82enne intende fare al Comune di Castelfiorentino, donando gratuitamente la propria collezione all’ente. La donazione, che dovrebbe essere ufficializzata a breve, è di fatto già stata messa nero su bianco. Tutto è partito da un’iniziativa del donatore stesso, che aveva espresso la volontà di regalare i suoi 7.060 reperti fossili "con la finalità di esposizione nonché di formazione didattico-scolastica", nella speranza che possano essere resi fruibili al pubblico. E l’intenzione della giunta Falorni è proprio quella di individuare uno spazio per fare dei fossili donati una mostra permanente, anche se con tutta probabilità (visti i tempi ristretti) sarà la prossima amministrazione a doversene occupare sul piano pratico.

Ma di cosa si tratta? Di molluschi che hanno qualche milione di anni e che sono stati rinvenuti, oltre che a Castelfiorentino (nella zona dei Renai, in primis) fra Montaione, Limite, San Gimignano e San Miniato. "Dall’elenco, vedo che la maggior parte dei fossili in questione riguarda molluschi del gruppo dei gasteropodi, di cui fanno parte anche le chiocciole e le lumache. Sono presenti anche bivalvi, ovvero i molluschi del gruppo di cozze e vongole – ha spiegato Willy Guasti, naturalista e divulgatore – alcuni di questi organismi fossili appartengono a specie ancora presenti nei mari odierni, come ad esempio la Callista chione, comunemente detta fasolari. Ma tutti questi reperti provengono da zone oggi abitate e coltivate e dimostrano come un tempo là ci fosse il mare". E in attesa dell’esposizione, il sindaco Alessio Falorni ha ringraziato il donatore. "Non c’è nulla da dire, se non un grande ’grazie’. A breve valuteremo dove esporre i reperti".