Da imbianchino a campione europeo: "La bicicletta è la mia seconda vita"

A 50 anni Piotr Pietro Mos ha conquistato la medaglia d’oro nell’Ultracycling Wuca 2024 di Teramo. La sua avventura è iniziata a gennaio: "Mesi trascorsi tra pennellate, pedalate e qualche bugia agli amici"

Da imbianchino a campione europeo: "La bicicletta è la mia seconda vita"

Da imbianchino a campione europeo: "La bicicletta è la mia seconda vita"

Fucecchio, 19 maggio 2024 – Tra una pennellata e l’altra, visto che di mestiere fa l’imbianchino, Piotr Mos ha colto il titolo Europeo Wuca 2024 nella Ultracycling, primo evento italiano sulle lunghe distanze. L’impresa con partenza ed arrivo a Silvi in provincia di Teramo, con oltre 32 ore di colpi di pedale per 775 chilometri e 11mila metri di dislivello, da parte di questo instancabile pedalatore di origine polacca, ma di adozione ciclistica toscana visto che da 30 anni abita a Fucecchio. Nessuna assistenza tecnica in questa avventura, giorno e notte a far girare i pedali ed alla fine il tempo impiegato, 32 ore e 33 minuti. Ma come è nata l’idea per questa che è anche soprattutto una bella sfida mentale? Per 4 mesi nel tempo libero dal lavoro di artigiano, cinque o seimila chilometri di allenamento con uscite in solitaria anche di 300 chilometri percorsi di giorno e di notte, con pioggia e freddo.

Agli amici nascondeva la verità, confidando che faceva questo per voler andare in bici in Polonia, ma in verità l’obiettivo era la prova in Abruzzo e due persone soltanto erano a conoscenza del piano: sua moglie e il presidente della società New Bike Team di Staffoli per la quale risulta tesserato. Dieta ricca di ferro consigliata dal medico di fiducia, perdere qualche chilo, preparazione rigorosa e durante la prova in Abruzzo anche momenti difficili specie la notte, con il sonno che si faceva sentire assieme ai segni della stanchezza. Questo il momento chiave dell’impresa, quello mentale per non mollare mai. Enormi sacrifici ma Pietro (così chiamato dagli amici), è abituato in quanto detentore di dieci trofei Everestyng Italy, ovvero superare un dislivello di 10mila metri pedalando ininterrottamente. Ora il sogno è quello di conquistare il titolo mondiale dell’Ultracycling, che quest’anno viene assegnato proprio in Polonia nella Race Around Poland di 3.600 chilometri.

"Non ho ancora deciso se quest’anno vi prenderò parte, devo pensare anche al mio lavoro di artigiano, e quindi potrei rimandare il mondiale all’anno prossimo. Il 12 luglio c’è un altro grande evento ’L’Ultradolomitica’ potrei prendere parte a quella. Devo ancora decidere". Ora la preparazione in sella alla sua bici, a colpi di pedale, con tanti sacrifici, tenacia, cuore e passione.

Antonio Mannori