REDAZIONE EMPOLI

Ultimi giorni di pranzi al ristorante "Le regole si rispettano, ma fateci lavorare"

Nostro viaggio a Montelupo Fiorentino dove un locale apre anche a cena, incurante delle multe. I colleghi: "Non lo giudichiamo"

MONTELUPO FIORENTINO

La zona arancione potrebbe spezzare la freccia di San Valentino, i pranzi romantici al ristorante, il lume di candela e tante golosità servite al tavolo con premura. Gli innamorati sono inquieti, i ristoratori irrequieti e c’è chi si chiede se, alla fine, non abbia fatto bene il ’Melagodo’ di Montelupo Fiorentino a restare aperto a cena, in barba ad ogni divieto. Dopo la terza sanzione consecutiva dovuta alle mancate chiusure serali imposte dai decreti il ristoratore ‘ribelle’ continua ad infrangere le norme relative agli orari di apertura in tempo di Covid. Nonostante l’intervento di carabinieri e polizia municipale il proprietario del ’Melagodo’ non si ferma e sostiene di restare aperto "per sopravvivere", tentando quindi di superare questo periodo di crisi dovuto al coronavirus. Ma i ristoratori cosa ne pensano?

Spiega Massimiliano Caputo, de L’Osteria del Sole: "Mi sento di appoggiare la disobbedienza nei confronti delle norme che ci hanno imposto perché non sono affatto chiare, anzi se possibile credo che peggiorino una situazione già di per sé tragica. Ad esempio non ci è stato ancora comunicato se, in zona arancione, potremo offrire almeno il servizio del pranzo. Tuttavia – ha aggiunto – dopo essermi confrontato con l’amministrazione e con i carabinieri, ho deciso di chiudere ugualmente il ristorante nelle ore serali perché credo che sia sempre giusto rispettare una legge".

Anche Massimiliano Falco, del ristorante ’I’Moro’, condivide questo punto di vista e aggiunge: "Secondo me il ristoratore in questione sta sbagliando, perché questo non è il modo giusto di fare una protesta. Ci troviamo tutti in una situazione difficile e non è con la divisione che ne usciremo. Credo che la sua sia stata soprattutto una mossa pubblicitaria, non di reale protesta". D’altra parte, però, aggiunge: "Credo anche che ci sia una forte responsabilità da parte della politica, che ha abbandonato il mondo del lavoro".

Leonardo Conti, de ’L’Osteria Livornese’ invece, tiene una linea più neutra: "Non me la sento di giudicare un altro ristoratore per le sue scelte, ognuno segue una diversa linea e non credo che sia giusto commentarla. Per quanto riguarda il nostro locale – aggiunge – cerchiamo di seguire tutte le regole anche se spesso non siamo d’accordo con alcuni protocolli, o semplicemente non ne capiamo l’utilità".

Luca Poggi, del "Ristorante da I’Grillo", prende invece le distanze dal comportamento del collega del ’Melagodo’: "Noi seguiamo le norme perché non farlo non mi sembra il miglior modo per uscire da questo periodo di difficoltà o, più in generale, per poter riaprire normalmente in futuro. Credo fortemente che per salvaguardare una prossima apertura sia necessario rispettare le regole, per limitare ogni occasione di contagio". Sono dunque diverse le opinioni dei ristoratori montelupini, che non si sono risparmiati critiche nei confronti di una protesta che negli ultimi giorni ha dato molto di cui parlare.

Alessia Raffaelli