Treni in ritardo e disagi. Pendolari esasperati sulla Empoli-Siena: "Ora una class action"

Il comitato scrive una lettera a Giani e Rfi per chiedere un intervento: "C’è chi sta perdendo il lavoro a causa dei problemi sulla linea". E poi promette battaglia: "Pronti allo sciopero dei titoli di viaggio".

Treni in ritardo e disagi. Pendolari esasperati sulla Empoli-Siena: "Ora una class action"

Treni in ritardo e disagi. Pendolari esasperati sulla Empoli-Siena: "Ora una class action"

Come l’avrebbe definita Omero? Parliamo dell’esperienza non diciamo quotidiana, ma frequente dei pendolari del treno della Valdelsa. Cancellazioni, ritardi, sorprese sgradite: questo il menu che sta convincendo il comitato dei pendolari medesimi (molti lavoratori e studenti) a ideare una class action. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono i ritardi di martedì. "Come di consueto, - scrive il comitato in una lettera alla giunta regionale, alla Città Metropolitana e a Rfi (e anche alle autorità senesi) - ogni qualvolta sia presente nebbia nella tratta ferroviaria Empoli-Siena, i treni 19031 e 18201, rispettivamente, in partenza alle 6.20 da Empoli e alle 6.21 da Firenze Santa Maria Novella, subiscono ritardi gravi o soppressioni causando frequenti disagi ai pendolari lavoratori, nonché a studenti maggiorenni e minorenni (della scuola dell’obbligo)".

I problemi secondo il comitato? Innanzitutto il passaggio a livello a Brusciana (tra Ponte a Elsa e Granaiolo): rappresenta il principale nodo del transito sulla linea. Questo perché, in presenza di nebbia, il sensore che rileva un’occupazione (nella versione dal 2016 a oggi), emette un segnale rosso sulla linea, lascia il passaggio a livello chiuso e "occupato", impedendo così il passaggio del treno alla stazione di Ponte a Elsa. In questa situazione, le norme procedurali consentirebbero la marcia a vista, ma ciò non viene eseguito, causando ritardi anche superiori ai 30 minuti (come evidenziato, solo a titolo esemplificativo, nel giorno di martedì 12 marzo 2024).

"Anche se questi episodi possano apparire isolati, avvengono almeno due volte alla settimana, o, come precedentemente esplicitato, tutte le volte che è presente la nebbia", spiega il comitato. Che chiede a Trenitalia ed Rfi di "assumersi le proprie responsabilità in merito ai lavoratori che stanno perdendo il lavoro per i frequenti ritardi e per gli studenti della scuola dell’obbligo e delle università a frequenza obbligatoria certificata".

Altre criticità si rilevano in occasione degli scioperi, quando l’informazione diventa davvero minimale. Oltre alla class action, i pendolari pensano al classico sciopero dei titoli di viaggio: "Sarà nostro dovere non pagare più biglietti e abbonamenti che non rispettano le nostre esigenze. Riteniamo che prendere in considerazione questa situazione non sia unicamente per il bene dei pendolari, ma anche nei confronti del personale Fs stesso: si sono spesso verificate situazioni pericolose nei confronti del capotreno. Noi del comitato vorremmo, in merito, che non si verificassero mai". I pendolari chiedono un intervento risolutivo, altrimenti si dicono pronti a dare battaglia. "Come partecipanti del comitato - la conclusione - ci avvieremo nel caso di azioni non risolutive a intraprendere una class action a livello regionale con una denuncia di gruppo da parte degli appartenenti al comitato". Ciò, si spiega, a nome "di tutti i lavoratori che stanno perdendo il lavoro o degli studenti che stanno ricevendo pressioni dalle scuole o dagli atenei per ridurre i ritardi, spesso attribuendo anche conseguenze disciplinari". Fatti di cui evidentemente il comitato è venuto a conoscenza.

Andrea Ciappi