REDAZIONE EMPOLI

Terre degli Uffizi in Valdelsa Ecco l’opera di Filippo Lippi condivisa a metà con il Louvre

La ’predella’ è arrivata al Museo di Arte Sacra e potrà essere ammirata fino al 29 ottobre. Fa parte della pala d’altare Barbadori. L’altra parte del capolavoro è custodita a Parigi . .

Terre degli Uffizi in Valdelsa Ecco l’opera di Filippo Lippi condivisa a metà con il Louvre

di Irene Puccioni

MONTESPERTOLI

Cosa hanno in comune il Louvre di Parigi con il piccolo museo di Arte Sacra di San Piero in Mercato a Montespertoli? Una delle opere più belle e importanti di Filippo Lippi: la pala d’altare Barbadori. La tavola principale che raffigura la Vergine col Bambino affiancata da santi e angeli è conservata nel tempio dell’arte parigino, mentre la predella potrà essere ammirata da oggi e fino al 29 ottobre nelle stanze del museo-scrigno immerso nelle colline del Chianti fiorentino. Terre degli Uffizi torna in Valdelsa con un altro prestito eccezionale dalla raccolta delle Gallerie degli Uffizi. Si tratta della terza tappa del programma di Fondazione CR Firenze e Gallerie degli Uffizi, all’interno dei rispettivi progetti Piccoli Grandi Musei e Uffizi Diffusi, che aveva avuto come protagonisti nel 2021 la pittura dell’epoca di Giotto, rappresentata da un dipinto di Lippo di Benivieni e nel 2022 una testimonianza delle opere d’arte che si trovavano nel rifugio di Montegufoni durante la Seconda Guerra Mondiale.

La nuova esposizione diventa anche un’occasione inedita per approfondire la conoscenza dell’arte di Filippo Lippi dato che il Museo d’Arte Sacra di San Piero in Mercato già ospita permanentemente un’altra opera del maestro di pittura rinascimentale, la Madonna col Bambino proveniente dalla chiesa di Sant’Andrea a Botinaccio. A fare gli onori di casa in occasione, ieri, dell’inaugurazione della mostra, il sindaco Alessio Mugnaini, insieme a don Carlo Ballerini, parroco di San Piero in Mercato.

"È un grande onore poter ricevere questa preziosa opera d’arte che ci lega di fatto a uno dei più importanti museo al mondo – ha sottolineato Mugnaini – Ringrazio chi ha voluto e creduto fortemente in questo progetto, Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze, che permette di creare sinergie, esperienze e che ha valorizzato il nostro territorio in modo incredibile. Sono convinto che la cultura rappresenti una grande occasione di crescita economica e turistica per Montespertoli". Don Ballerini ha invece sottolineato come "proponendo il bello, in tutte le sue forme, questo possa far crescere e aiutare a rifiutare il brutto". Al taglio del nastro della nuova mostra non è voluto mancare neppure il direttore de Le Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, che, riallacciandosi all’intervento del parroco, ha esordito così: "A Montespertoli non ho ancora visto nulla di brutto. È la terza volta – ha detto Schmidt – che torno qui e questa volta andiamo a centrare quattro obiettivi: valorizziamo un’opera che agli Uffizi non trova la visibilità che meriterebbe, rilanciamo un’altra opera d’arte dello stesso autore che da anni è custodita nello stesso museo, creiamo attrazione per un luogo turistico e uniamo il turismo artistico-culturale al un turismo enogastronomico". Vivo entusiasmo è stato espresso anche dal presidente di Fondazione CR Firenze, Luigi Salvadori. "È un piacevole ritorno per Terre degli Uffizi che già lo scorso anno ha fatto tappa in questa località per presentare una predella sottratta alle distruzioni della Seconda Guerra Mondiale – ha ricordato Salvadori –. Ancora una volta, con questi appuntamenti cerchiamo di offrire, oltre alla bellezza del luogo e delle opere esposte, l’opportunità di conoscere e forse di scoprire una realtà tra le più suggestive del nostro territorio. Montespertoli ha infatti saputo armonizzare nei secoli la sapienza del suo alto artigianato, la qualità della sua produzione vinicola e quel concentrato di ricchezza artistica conservato nel Museo di arte sacra".