Teatro e sociale. Uno spettacolo su Don Milani

Al Mmab di Montelupo ecco il lavoro di Luigi D’Elia. Presentato il libro “La scuola più bella che c’è“.

Teatro e sociale. Uno spettacolo su Don Milani
Teatro e sociale. Uno spettacolo su Don Milani

MONTELUPO FIORENTINO

Un’autentica rappresentazione della figura di Don Milani. Questo lo scopo di Luigi D’Elia, attore, autore e scenografo dello spettacolo teatrale "Cammelli a Barbiana. Don Lorenzo Milani e la sua scuola", che sarà portato in scena giovedì alle 21.15 al Mmab di Montelupo, in occasione del centenario dalla nascita di Don Lorenzo Milani. Il pubblico potrà assistere (ingresso gratuito) ad una storia, con i suoi autentici dettagli e le sue amare verità. Per raccontarla Luigi d’Elia si serve soltanto di una sedia e di un rosario, fabbricato con i legni di Barbiana, il piccolo paese di montagna dove Don Milani venne trasferito, a causa delle sue scomode idee. Fu proprio lì che diede vita a un’esperienza educativa e umana unica nel suo genere. Educatore, ancor prima che prete, fece scuola ai quei ragazzi dimenticati, esclusi dal sistema scolastico tradizionale e posti ai margini di quello sociale. Confidando nell’importanza della parola, come mezzo per l’emancipazione, permise loro di conquistarsi uno spazio nel mondo, impegnandoli in attività diverse, e sottraendoli da qualsiasi forma di bocciatura. I suoi valori conservano tutt’oggi la stessa rilevanza e questo spettacolo sarà un’occasione per confrontarsi con essi, e percepirne la potenza. "Cammelli a Barbiana. Don Lorenzo Milani e la sua scuola", scritto da D’Elia insieme a Francesco Niccolini con la regia di Fabrizio Saccomanno, si è aggiudicato il Premio della Critica al Palio Ermo Colle 2023. Successivamente alla rappresentazione teatrale si terrà poi la presentazione del libro "La scuola più bella che c’è" di Francesco Niccolini, Luigi D’Elia e Sandra Gesualdi. Presenti proprio D’Elia e Gesualdi, che dialogheranno con l’assessore alla cultura del Comune di Montelupo, Aglaia Viviani. "A distanza di decenni, malgrado i cambiamenti nella società, le parole di Don Milani restano di un’attualità sconcertante - afferma Viviani -. Per chi lavora a scuola ritengo addirittura doveroso che sia così, ma il messaggio di Don Milani va ben oltre. Ci ricorda, ad esempio, che il primo scopo della cultura è porre rimedio all’ingiustizia sociale".