Tre figli positivi, la denuncia di una mamma: "Impossibile prenotare un tampone"

L'appello della donna: "Ho scritto al sindaco e al presidente della Regione, Giani. Il servizio non è efficiente"

Una farmacista mostra l’esito di un tampone rapido antigenico (foto d’archivio)

Una farmacista mostra l’esito di un tampone rapido antigenico (foto d’archivio)

Empoli, 27 dicembre 2021 - Mamma di tre figli in età scolare, che uno dopo l’altro hanno contratto il Covid, cerca disperatamente appuntamento per effettuare tampone a un drive through. È l’appello disperato di una donna empolese che per tre notti è stata davanti al pc, collegata al portale regionale ‘prenota tampone’, alla caccia di un posto libero. A mezzanotte e un minuto, il momento esatto in cui riaprono le agende di prenotazione per il giorno dopo, la donna era pronta per inserire i dati, ma in pochi minuti tutte le disponibilità su Empoli risultavano esaurite. 

Sul territorio sono rimaste solo due postazioni, quella nel parcheggio esterno del centro commerciale Coop e l’altra in viale Boccaccio, vicino all’ospedale. "Alla vigilia di Natale, dopo aver tentato di prenotare per tre giorni di seguito, senza riuscirvi, per disperazione ho chiamato le Pubbliche assistenze spiegando il mio problema – racconta la donna - Dall’associazione sono stati molto gentili e hanno fatto in modo di inserirmi l’indomani al punto prelievi del parcheggio della Coop. Alla fine per un figlio sono riuscita e fare il tampone, ma resta il fatto che non si può mettere le famiglie nella condizione di cercare alternative a un servizio che dovrebbe essere oltre che garantito anche efficiente. Sono ormai due anni che combattiamo contro il virus, non è possibile che non si sia capito come gestire le ondate".

La mamma è anche un’insegnante e in queste ultime settimane ha assistito a un’escalation di casi proprio all’interno delle scuole. "Purtroppo il virus corre tra i bambini e ragazzini che non si sono ancora vaccinati – spiega – La prima in famiglia a contrarre il Covid è stata mia figlia di 11 anni nei primi giorni di dicembre, quando non era ancora aperta la vaccinazione per la sua fascia d’età. Poi siamo finite in quarantena io e la sorellina di 8 anni, anche lei non ancora vaccinata. Siamo ancora positive. Nel frattempo si è positivizzato anche il fratello più grande di 12 anni, che aveva già fatto prima dose e richiamo. In famiglia l’unico che si è salvato è mio marito". 

Dopo il tampone effettuato al figlio maggiore, nei prossimi giorni la mamma dovrà prenotare altri test per lei e l’altra figlia. "Mi sento male all’idea di dover di nuovo passare notti insonni davanti al pc – dice la donna – Ho scritto anche al sindaco e al presidente Giani per chiedere di aumentare i posti e gli orari. E’ possibile che a due anni dall’inizio della pandemia esista ancora questa situazione? È possibile che non si riesca a riaprire i ‘punti tamponi’ e avere processi rapidi? Non è possibile essere malati e anche gabbati. Non si può dire non si sapeva, non si era previsto. Non è ammissibile". 

Irene Puccioni