YLENIA CECCHETTI
Cronaca

Ore di angoscia per gli studenti del Belgio a scuola in città

I ragazzi frequentano lo stage di formazione all'Accademia I Santini

Ore di angoscia per studenti e insegnanti dal Belgio in città per uno stage formativo

Empoli, 23 marzo 2016 - Sono stati buttati giù dal letto dalle immagini di terrore passate in tv. Due ordigni esplosi all’aeroporto di Zaventem e uno alla stazione della metropolitana Maelbeek. Scene di disastro e disperazione, strade paralizzate e palazzi istituzionali blindatissimi. Qualcuno ha appreso la notizia da Facebook, altri dagli sms di paura dei loro cari. Ancora in pigiama ieri mattina Camille, Eloise, Dorian, Katrin, Audrey e gli altri compagni di Erasmus Plus si sono precipitati alla porta della prof e hanno bussato forte: «Che succede? Dobbiamo rientrare in Belgio, ora?».

E’ stato un risveglio drammatico per la delegazione di ventitré studenti arrivati dal Belgio e ospiti dell’Accademia I Santini di Empoli per un periodo di formazione nell’hair&beauty. Nelle camere dell’hotel Tazza d’Oro, dove alloggeranno fino al 3 aprile, i ragazzi hanno vissuto ore di ansia. «Sono preoccupati per le famiglie – racconta una docente –. Abbiamo cercato di metterci in contatto con i genitori. Ma le linee sono tutte bloccate. Solo nel primo pomeriggio siamo riusciti ad avere notizie rassicuranti». Il gruppo di aspiranti parrucchieri ha fatto fatica a tornare sui banchi dell’Accademia di via Vico.

Il progetto «La force de l’Hair» fa parte di un sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale. Ed è l’Europa tutta ad essere sconvolta da ieri. «Bisogna trovare insieme la forza di reagire - afferma il direttore dell’Accademia empolese, Luciano Santini –. Abbiamo deciso di non apportare modifiche al programma. Non è stato semplice, la mente inevitabilmente vola a Bruxelles». Mentre nella città finita nel mirino degli attentatori regna il caos, i professori non nascondono l’apprensione. «Non sappiamo se i nostri colleghi riusciranno a partire e a raggiungerci per darci il cambio come previsto» spiegano le responsabili del progetto Sabrina Petruio, Vanessa Crugno e Pascal Ronse. «Bruxelles è blindata, i voli sospesi. Abbiamo temuto il peggio anche per i nostri figli, rimasti bloccati a scuola tutto il giorno». La classe è composta da giovani provenienti da varie zone periferiche della capitale d’Europa, che prendono il treno o il bus per raggiungere il centro città ogni mattina. Come il 18enne Giuseppe La Placa, di origini torinesi. «Mia mamma lavora al Parlamento Europeo. Abitiamo a meno di due chilometri dall’aeroporto e tutte le mattine alla stessa ora, quella del disastro, prendo la metro. Vedo le immagini choc, non riconosco quei luoghi devastati. Ci sono militari in strada, non ci credo. Non ho mai avuto la percezione del pericolo in città ma rifare quel percorso, da domani, sarà dura. Le facce della gente non saranno più le stesse».