Stop all’impianto dei rifiuti "Servono atti ufficiali"

Il portavoce del Comitato trasparenza per Empoli dopo l’annuncio del sindaco "E’ un passo importante, ma vanno fatte le comunicazioni agli enti coinvolti"

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"Quello della sindaca è un passo importante e ha fatto bene a farlo, magari poteva farlo prima. Comunque questa vicenda può essere l’occasione per aprire un discorso più partecipato sul tema dei rifiuti e sulle problematiche del territorio non solo a Empoli, ma in tutto il Circondario. Ne abbiamo parlato con i capigruppo del consiglio comunale che si sono detti disponibili a un confronto". Così Marco Cardone, portavoce del Comitato trasparenza per Empoli, dopo che Brenda Barnini ha annunciato che “Empoli non è più disponibile per l’impianto dei rifiuti al Terrafino“. "Siamo sempre stati contro questo impianto - ricorda Cardone – per la dimensione e per il luogo. E siamo stati critici con il bando della Regione che non ha fatto un’analisi in prima persona del problema rifiuti e non ha adottato le politiche per ridurre la produzione dei rifiuti stessi. Ha solo chiesto a terzi delle soluzioni per lo smaltimento". Cardone ha poi aggiunto: "Entro il 2035, da normativa comunitaria, dovremo arrivare a mandare in discarica solo il 10% di rifiuti. Bisogna agire e programmare adesso per centrare questo obiettivo. Ed è questa programmazione che manca da parte della Regione. A Pistoia e Firenze, per esempio,la differenziata dà risultati che potrebbero essere molto migliorati. Ma non sta ai cittadini trovare le soluzioni, sono competenza della politica. I cittadini hanno il diritto di dire cosa non funziona delle soluzioni proposte". Cardone, infine, precisa: "Quando c’è un impianto che fa sparire tutto, a quel punto non si è più incentivati a ridurre il rifiuto in origine. Questo ci insegna l’esperienza dei territori. Quindi il piano regionale dovrebbe contemplare incentivi massicci a politiche virtuose del riciclo dei rifiuti già dalla raccolta differenziata, poi varie tipologie di impianti di riciclo e valorizzazione e infine un residuo ipotizzabile in quello messo come obiettivo dalla comunità europea come inerti, quindi con un minore impatto ambientale nel lungo periodo".

Con la sindaca Barnini tutto a posto, dunque? Non proprio. "Mancano alcuni passi fondamentali – ha detto Cardone –. L’amministrazione deve fare una comunicazione ufficiale rispondendo alla mozione di Buongiorno Empoli in consiglio comunale, comunicazione che va fatta anche ad Alia, spiegando che non sussistono i requisiti per proseguire nella progettazione dell’impianto, e ufficialmente anche alla Regione, che, senza, potrebbe presumere che ci siano ancora possibilità".

Al gruppo consiliare Buongiorno Empoli l’annuncio di Brenda Barnini non è piaciuto. "Il 14 dicembre abbiamo presentato un’interrogazione sul gassificatore, alla quale la sindaca avrebbe dovuto rispondere lunedì 19. Abbiamo chiesto quali atti la Giunta aveva intenzione di esprimere per formalizzare quanto ventilato sulla stampa. Abbiamo chiesto chiarimenti sul rapporto ComuneRegioneAlia sul bando per la manifestazione di interesse che la Regione ha rivolto ai soggetti economici che, come rivendicato dall’assessora Monni nell’assemblea di Marcignana, sarebbe stato preliminare per fare il nuovo Piano regionale dei Rifiuti". "Oggi (ieri per chi legge) - continua Buongiorno Empoli – su La Nazione pare che la sindaca ci risponda, in modo parziale. Attacca i comitati e il nostro gruppo consiliare, non critica l’impianto e dice che se il gassificatore verrà fatto non sarà colpa sua. Quest’ultima affermazione pare contraddire quanto affermato finora. Scopriamo che quando l’amministrazione si è resa disponibile a valutare aveva già terminato la propria competenza. La domanda sorge spontanea: ma cosa avete valutato? Dove erano i tecnici dell’amministrazione comunale quando dicevate sì a un impianto mastodontico, con una tecnologia discutibile e in un’area inadeguata? Inizialmente avete giudicato le richieste della cittadinanza inopportune, dettate dalla paura e superficiali. Ora scaricate la responsabilità sulla Regione. Avete invece molte responsabilità".

Francesca Cavini