Stangata per gli allevatori: "Rincari fino al 743%"

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Cifre mostruose che spaventano solo a guardarle. A chi è andata bene si è visto recapitare una bolletta raddoppiata rispetto a quella di un anno fa. Ma c’è anche chi si è ritrovato a pagare costi aumentati addirittura del 743%. Le imprese agricole, gli allevamenti, ma anche i ’trasformatori’ agroalimentari sono alle prese con importi spaventosi per soddisfare gli stessi bisogni energetici. L’esplosione dei costi di luce e gas si riversa a valanga su tutta la filiera agricola in un contesto già difficile a causa della siccità e degli eventi estremi che hanno danneggiato la Toscana. A denunciarlo è l’associazione Produttori Colline Toscane che torna a invocare misure urgenti per contrastare i rincari che potranno avere un impatto devastante sui prezzi finali mettendo in ginocchio aziende e consumatori. Alcuni esempi? La bolletta della luce della Macelleria Frittelli è passata dai 1.428 euro del luglio 2021 ai 2.931 euro di quest’anno. L’allevatore Roberto Romagnoli, dovrà pagare invece 1.074 euro rispetto ai 628 euro dello scorso anno.

Aumento vertiginoso, invece, per l’azienda agricola Giovannino Nieddu, la cui bolletta è passata da 245 euro a 1.821 euro. "I rincari incombono su tutti i consumatori, ma soprattutto sulle imprese agricole - spiega il presidente dei Produttori Colline Toscane, Diego Tomasulo - Gli agricoltori dell’Apct hanno toccato con mano aumenti a partire dal 30% fino ad arrivare addirittura al 743% per le aziende zootecniche, coloro che maggiormente hanno risentito di questa incredibile mazzata".