YLENIA CECCHETTI
Cronaca

Una scuola, le suore, la storia: la Ss. Annunziata anima della città

Un prezioso volume celebra i quattro secoli del Conservatorio

Ss. Annunziata, una foto dell'epoca

Empoli, 13 novembre 2016 - Gli sconvolgimenti della Prima guerra mondiale, l’epidemia di febbre spagnola, i fatti del 1921 e il bombardamento del ’44. Nulla nel tempo ha piegato la Santissima Annunziata che grazie alla costanza della famiglia religiosa domenicana ha retto ad ogni difficoltà. In quasi 200 pagine di ricordi, testimonianze, foto d’epoca e documenti preziosi scovati nell’archivio del Conservatorio, si ripercorrono gli ultimi 4 secoli di vita della più antica istituzione scolastica della città. Un’occasione unica per ricordare le vicende, talvolta drammatiche, della storia di Empoli.

E’ stato presentato ieri in un Cenacolo degli Agostiniani gremito il volume «La Santissima Annunziata a Empoli e il suo Conservatorio. La storia ab anno Domini 1638», libro che incrocia la storia della scuola a quella di Empoli. «Un libro che si presta a tre letture diverse – hanno spiegato gli autori – concentrandosi sulla presenza dei religiosi a Empoli, sulla storia locale e sulle origini della città». Voluto nel 1785 dal Granduca Pietro Leopoldo, l’istituto venne fondato nel convento delle domenicane (esistente dal 1638) resistendo a tutti i governi succedutesi nel secoli. Come ha affermato Diego Cremona, presidente della Fondazione Conservatorio Santissima Annunziata «il volume è frutto della passione, della fatica, della fedeltà testimoniata dalle domenicane nei secoli».

«Le ragioni che intrecciano la storia del Conservatorio con quella della città sono infinite – ha aggiunto il sindaco Brenda Barnini – Quattro secoli è un tempo lunghissimo, per arrivarci ci vogliono grandissima tenacia nel difendere la propria autonomia e capacità di innovazione. Migliaia di giovani hanno solcato quegli spazi: le monache con coraggio hanno permesso che quel luogo diventasse un punto di riferimento. Qui si sono formate intere generazioni di maestre».