"Spaccio e aggressioni a tutte le ore, ho paura"

Parla il dipendente del Kebab dove la notte tra sabato e domenica un 30enne marocchino ha accoltellato il titolare ferendolo a una mano

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EMPOLI

Sul collo e sulle mani porta i segni evidenti dell’aggressione. Graffi profondi. Come profonda è la rabbia accumulata dopo una serie di aggressioni e minacce subite. Suleman Muhammad, 26 anni, è dietro al bancone del kebab dove la notte tra sabato e domenica un 30enne marocchino, ubriaco, ha sferrato una coltellata al suo titolare, ferendolo a una mano. Come ogni giorno, anche ieri, il giovane ha aperto il locale. "Il mio capo è rimasto a casa, a riposo – spiega il dipendente – Nonostante la paura e qualche graffio io sto bene e sono venuto al lavoro, ma è sempre più dura. Ho paura che uno di questi giorni anche io possa a prendermi una coltellata. E sarebbe davvero un problema. Lavoro per mandare soldi alla mia famiglia in Pakistan: hanno bisogno di me".

L’altra notte si è sfiorata la tragedia. Un trentenne nordafricano, già noto alle forze dell’ordine, è entrato nel locale di via Palestro già visibilmente alterato per il troppo alcol assunto. Era con un connazionale. Dopo aver consumato qualcosa, sull’orario di chiusura, ha chiesto gli fosse servito ancora da bene. Al rifiuto del dipendente l’uomo ha reagito con violenza. "Stavo finendo di pulire il locale e ho chiesto ai due di uscire – racconta Suleman Muhammad – Quello più vicino a me si è alzato all’improvviso e mi ha messo le mani al collo, stringendo forte. A quel punto è accorso il mio titolare. Mentre tentava di liberarmi dalla morsa, il marocchino ha tirato fuori il coltello e lo ha ferito alla mano. Per fortuna siamo riusciti a chiamare la polizia che è arrivata velocemente". L’aggressore è stato immediatamente bloccato dagli uomini del commissariato di Empoli, guidati da Francesco Zunino, e tratto in arrestato. Ieri c’è stata la convalida, ma a seguito della richiesta dei termini di difesa l’udienza è stata rinviata a metà gennaio. Al momento l’unico provvedimento nei confronti del 30enne straniero è l’obbligo di firma in commissariato.

Chi lavora in zona stazione non si sente tranquillo, ha paura. "Sono in Italia da sette anni – prosegue il dipendente del Kebab – Prima di arrivare a Empoli ho lavorato a Pescara. Una città tranquilla dove certe scene non si vedevano. Qui ogni sera, ma anche di giorno, assisto a spaccio, vandalismi, aggressioni. Personalmente ho già presentato quattro denunce per minacce e aggressioni subite. Sono stanco e spaventato. Vedo passare polizia e carabinieri ogni mezz’ora. Nelle piazze e nei giardini vicino alla stazione ormai ci sono solo stranieri. C’è chi si ubriaca, chi spaccia, chi danneggia i pannelli della fermata degli autobus. Gli italiani, gli empolesi, in questa zona sono spariti".

Irene Puccioni