
Il termine "mobilità sostenibile" sta ad indicare un modo di spostare persone e cose in modo da ridurre l’inquinamento creato dalle auto, usando maggiormente la bici e i trasporti pubblici. E’ un concetto di cui si è iniziato a parlare negli anni ‘90 e che sta diventando sempre più attuale. Non solo attuale ma urgente, visto che i centri urbani sono sempre più congestionati dal traffico e inquinati.
Basta pensare che il settore dei trasporti è responsabile di circa un quarto delle emissioni in grado di alterare il clima. Per questo è tempo di agire, tutti insieme, grandi e piccini, perché tutti possiamo contribuire al cambiamento.
La pandemia del Covid-19 ha provocato un inasprimento del problema: infatti se durante il lockdown si era verificato un grande calo dell’inquinamento atmosferico, una volta terminato quel difficile periodo, a causa della necessità del distanziamento sociale, abbiamo assistito a un ritorno all’auto di proprietà e ad una nuova frenata nell’uso dei mezzi di trasporto finalizzati alla mobilità sostenibile, come il treno e l’autobus. Finita l’emergenza epidemiologica, serve da parte di tutti, adulti e ragazzi, un cambio di abitudini.
Infatti le alternative all’auto, soprattutto per i tratti di breve distanza, possono essere molteplici: spostarsi a piedi, utilizzare la bicicletta, frequentare maggiormente i trasporti pubblici e mettere in atto il car sharing, condividendo con altre persone la propria vettura.
O, se proprio l’auto è indispensabile, si deve scegliere con cura, magari prediligendone una ibrida o elettrica, in modo che sia poco inquinante. Tutti devono acquisire consapevolezza del fatto che i vantaggi della mobilità sostenibile sono innumerevoli.
Oltre a ridurre l’inquinamento dell’aria e il rumore, abbattere i consumi di energia proveniente dai combustibili fossili, tutelare la salute e gli spazi pubblici, un vantaggio è sicuramente economico: è la diminuzione della fin troppo pesante quota di bilancio delle famiglie dedicata all’automobile, per le spese di manutenzione e del carburante.
A ciò vanno aggiunti la riduzione delle ore perse negli ingorghi a sprecare tempo e carburante, la riduzione dei costi legati alla manutenzione del manto stradale e, non ultima per importanza, la riduzione dei costi del sistema sanitario, poiché anche se fingiamo di non saperlo, l’inquinamento atmosferico danneggia la nostra salute in modo non trascurabile.