Commercio, i saldi non brillano

Inizio col botto, poi la frenata. E si torna a parlare di domeniche aperte

Saldi

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Empoli, 1 febbraio 2019 - Lega e Cinque Stelle sembrano aver trovato l’intesa per una legge che torni finalmente a regolare le aperture domenicali, ma nella galassia del commercio le opinioni sono contrastanti. Tra liberalizzazioni e saldi, crisi e vendite on line anche il nostro territorio sembra vivere una fase di profondo cambiamento. E su posizioni leggermente diverse, almeno sulle aperture nei festivi, sembrano anche le due principali associazioni di categoria.

"Quella di lavorare tutte le domeniche – spiega Lapo Cantini, responsabile locale di Confesercenti – è una pratica che favorisce soprattutto la grande distribuzione". Nonostante numeri che a livello nazionale parlano di un fatturato vicino al 50 per cento soltanto nei festivi, nell’Empolese Valdelsa occorre fare una distinzione. "Lo abbiamo visto chiaramente: da noi – prosegue Cantini – le domeniche in centro non portano vantaggi al piccolo commerciante. A meno che non ci siano eventi particolari, le persone vanno al centro commerciale. Per loro quella di restare sempre aperti è una logica che funziona, per i negozianti dei centri storici, invece, è soltanto un dover rincorrere. Fatta eccezione per i centri turistici e luoghi di vacanza, crediamo che la regolamentazione sia necessaria".

Leggermente diverso il parere di Confcommercio. "La liberalizzazione degli orari di apertura non è facile da gestire per una piccola impresa familiare – spiega il direttore regionale Franco Marinoni – ma è ormai diventata una abitudine consolidata per alcuni consumatori, così i negozi si sono adeguati. Un buon numero di attività rimangono aperte ogni domenica, praticamente tutte lo sono in alcuni periodi commercialmente interessanti. Tornare indietro oggi diventa difficile, sarebbe un’ingerenza nella libera attività d’impresa. Un minimo di regole ci devono essere, poi però ognuno deve essere libero di organizzare il proprio lavoro in azienda come meglio crede".

Capitolo saldi: anche sul nostro territorio, dopo un inizio col botto c’è stata una brusca frenata. "Due mesi sono troppi – ribatte Cantini – quando ormai le vendite promozionali sembrano la norma. Noi crediamo che debbano essere posticipati e durare meno». Posizione simile per Confcommercio. «Empoli ha risposto meglio di altre realtà vicine, perfino dell’area fiorentina, confermando la sua particolare vocazione commerciale: ormai è punto di riferimento per lo shopping di un vasto bacino di utenza – dice ancora Marinoni – ma i saldi non bastano a recuperare le perdite dell’anno, sono nati per avere liquidità, liberare il magazzino dalle scorte e prepararsi ai nuovi arrivi. Fare leva solo sul prezzo per spingere all’acquisto non può essere una politica permanente, soprattutto per i piccoli negozi".