
Referendum Multiutility "Vicini alle mille firme"
Quando la causa è sentita, le firme per il referendum contro la Multiutility si mettono anche ad agosto. "Siamo più o meno a un migliaio – racconta il portavoce del Comitato Trasparenza per Empoli, Marco Cardone – e speriamo che con la prossima settimana ci possa essere un impulso forte, anche se, visto che la raccolta è partita da poco più di venti giorni, il bilancio non è male".
Certo, l’obiettivo delle 3.500 firme per rispedire al mittente la neonata società multiservizi è ancora lontano e quello di riuscire ad arrivare al referendum vero e proprio entro l’anno in corso sembra una missione impossibile. Ma la spinta di chi si oppone, appunto, alla Multiutility non sembra aver esaurito la sua forza propulsiva, né in città né nelle altre comunità che si sono schierate contro il nuovo soggetto di gestione dei servizi essenziali come acqua, gas e rifiuti della Toscana centrale. Proprio di questi giorni è, infatti, l’incontro sul tema fra il segretario regionale della Cgil, l’empolese Rossano Rossi, e il Coordinamento regionale dei Comitati e delle Associazioni “No Multiutility“. Rossi, insieme a Fabio Berni e Maurizio Brotini, ha ribadito la contrarietà del sindacato alla quotazione in borsa della neonata Multiutility, sottolineando l’importanza di un processo realmente partecipato da tutti a tutela della gestione dei beni fondamentali. "Se da una parte i vertici della Multiutility – si legge in una nota del Coordinamento dei comitati – ritengono di superare l’attuale forma di gestione dei servizi pubblici toscani prospettando un salto su scala industriale per arrivare a una riduzione delle tariffe attraverso la quotazione in borsa, dall’altra il segretario regionale Cgil é concorde con le Associazioni di Cittadini nel ritenere la quotazione in borsa un serio pericolo per la tutela dei beni comuni, per il contenimento delle tariffe, per la tutela delle condizioni lavorative e per il ripristino del controllo pubblico".
Nel ribadire il loro “No alla quotazione in borsa e sì a una reale pubblicizzazione dei servizi“, i membri del Coordinamento dei comitati concludono affermando che: "La ricerca di un’ economia di scala non può divenire il grimaldello per una privatizzazione di fatto, occorre perseguire una reale pubblicizzazione di tutti i servizi essenziali, a partire dall’acqua".
Fran.Ca.