Minacciata dal rapinatore armato, si difende con la mazza da baseball: “Aveva un coltello, sono riuscita a cacciarlo”

Vinci, colpo fallito al negozio Bimbolandia. La titolare: "L’ho sorpreso, non si aspettava che una ragazza da sola reagisse così”

Vinci (Firenze), 25 marzo 2024 – Ha la voce che trema ancora, a qualche ora di distanza inizia a capire davvero la portata della sua impresa. Lei, 28 anni, da sola nel negozio d’abbigliamento bambini che ha aperto appena ventenne con tanta passione e determinazione. Lui, il rapinatore, che la minaccia con un coltello da cucina ordinandole di consegnargli l’incasso. "Avevo paura, ma gli ho risposto di no tirando fuori la mazza da baseball che avevo sotto il bancone. Gli ho detto che non gli avrei dato proprio un bel nulla e che ne avrebbe pure buscate... Al secondo tentativo ha desistito: ha capito che facevo sul serio", racconta Elisa Carboncini dal suo ’Bimbolandia’ di via Togliatti a Spicchio Sovigliana di Vinci. Pochi momenti in cui si è giocato e rischiato il tutto per tutto.

Sono quasi le 16.30 di sabato. Nel negozio c’è una coppia intenta a fare acquisti. Pagano e salutano. Un attimo dopo un uomo entra spedito verso la cassa. "Lo avevo notato mentre stava camminando su e giù lungo il marciapiede – ricorda l’impavida commerciante –, ma non ci avevo dato molto peso perché lungo la strada ci sono le Poste e molte altre attività. Quando però l’ho visto varcare l’ingresso a passo spedito ho capito tutto. Mi sono fiondata dietro al bancone guadagnando tempo prezioso. Quando mi ha raggiunto ho visto il coltello...". L’uomo – italiano, tra i 35 e i 40 anni, volto travisato da cappellino, bandana e occhiali – le intima di dargli letteralmente “tutto il contenuto della cassa“. Carboncini in tutta risposta tira su il bastone. "Gli ho urlato di andarsene, che mi sarei difesa e che avrei dato l’allarme – continua l’imprenditrice –. L’ho sorpreso, non si aspettava che una ragazza da sola reagisse così, deve avermi ritenuto una preda facile". Invece, al secondo rifiuto il bandito si gira di scatto pronunciando la frase “Va bene, me ne vado“.

“Ho chiamato subito i carabinieri continuando a tenere la mazza da baseball in aria, l’ho pure seguito fino alla porta per assicurami che se ne andasse davvero e raccogliere più indizi possibile – spiega la 28enne –. L’ho visto sfrecciare via con l’auto che aveva lasciato parcheggiata in doppia fila. È stato terribile, però ho saputo mantenere il sangue freddo. Non è tollerabile stare al lavoro con la paura, pensare che chiunque in qualsiasi momento possa venire a derubarti, dopo tutti gli sforzi che facciamo. Ho formalizzando la denuncia e spero che lo prendano, che venga fatta giustizia". Una decina di giorni prima una rapina – purtroppo messa a segno – a una pescheria che si trova a pochi chilometri di distanza, con una modalità molto simile. "Avevo letto di quel caso – aggiunge Carboncini – e forse inconsciamente mi ero preparata all’eventualità. Superato lo choc ho utilizzato la chat di noi commercianti per mettere tutti in guardia, per dire ai ’colleghi’ di stare attenti. Mi auguro che quanto successo a me possa servire a evitare questa disavventura ad altri". Sicuramente la testimonianza di questa ragazza-coraggio darà un apporto prezioso. I carabinieri della Compagnia di Empoli sono al lavoro e stanno indagando per risalire all’identità del criminale. Per riuscirci saranno fondamentali anche le immagini del circuito di videosorveglianza interno ed esterno.