
Nel massimo riserbo il caso è rimasto fin dal primo istante una priorità per gli inquirenti. Indagini minuziose che si sono mosse, in questi mesi, a tutto campo, anche con controlli serrati legati alle presenze nei boschi nei giorni e negli orari compatibili con l’aggressione. Presenze da incrociare, poi, con altri elementi d’indagine, come le verifiche sui materiali e sulle tracce trovate nelle vegetazione e nei bivacchi.
Va avanti senza sosta, appunto, – come conferma il legale della vittima, l’avvocato Andrea Poggianti di Empoli – il lavoro dei carabinieri di Fucecchio per dare un volto e un nome ai tre soggetti che aggredirono, nel settembre scorso, in pieno giorno, una ragazza che stava tornando dal lavoro: fermarono la sua macchina e cercarono di palpeggiarla. Questa è, infatti, un’indagine – rileva il legale – per violenza sessuale e lesioni. La ragazza, 24enne, venne aggredita a Torre mentre stava per rientrare a Le Vedute dove vive. La giovane, mentre si dirigeva verso casa a bordo della sua autovettura – raccontò agli inquirenti – vide un uomo fermo a piedi nel centro della carreggiata. A quel punto fermò la macchina. Era una trappola: l’uomo, insieme ad altri due usciti dalle zone boschive, si avvicinarono, lei chiuse le portiere, ma un finestrino era rimasto aperto e da lì uno di loro riuscì a entrare nell’abitacolo col busto: la ragazza venne schiaffeggiata, strattonata, poi cercarono di aprirle la camicetta, strappandole il primo bottone, con l’obiettivo di palpeggiarla al seno.
La salvezza della ragazza fu l’arrivo di un’altra macchina che mise in fuga i tre soggetti – sarebbero tutti di nazionalità extracomunitaria – che a quel punto diventarono fantasmi dentro il bosco dei pusher; un luogo popolato di stranieri, magari, anche irregolari sul territorio nazionale, pendolari della droga e dei furti. Anche per questo il lavoro degli inquirenti è complesso: si tratta di soggetti di difficile identificazione. L’aggressione alla giovane sconvolse la popolazione e dette vita a quel fermento sul quale è nato il comitato di cittadini per la sicurezza e la salvaguardia delle Cerbaie che ha lo scopo di stimolare le istituzioni a mettere in campo tutte quelle azioni necessarie per liberare la zona dalla droga, e dal suo indotto di criminalità che crea disagio e timori tra la popolazione.
Carlo Baroni