di Irene Puccioni
EMPOLI
A maggio del 2021 l’intervento ortopedico al braccio che gli avrebbe dovuto risolvere il problema. Ma evidentemente l’operazione eseguita nell’ambito empolese dell’azienda sanitaria Asl Toscana centro non ha avuto esito positivo. Perchè il paziente, un uomo di 42 anni, dopo il necessario periodo di convalescenza non è riuscito più a svolgere regolarmente la propria attività lavorativa. Il rendimento non era più lo stesso. Quel braccio operato non riusciva a rispondere come prima. Nonostante la riabilitazione la mobilità dell’arto non migliorava, con pesanti ricadute sull’attività professionale.
Dopo mesi, anzi anni, di cure, disagi e tormenti nel gennaio scorso il 42enne ha deciso di presentare richiesta di risarcimento danni all’azienda sanitaria. Come avviene in questi casi, è stata aperta l’istruttoria, a seguito della quale è stata riconosciuta legittima la richiesta del paziente. La delibera con cui è stato chiuso il caso è di pochi giorni fa dove si sancisce che l’Asl dovrà liquidare al richiedente una somma pari a 100mila euro. "La somma – precisa la stessa azienda sanitaria – tiene conto delle ricadute sull’attività lavorativa svolta".
L’iter che ha portato alla definizione dell’importo finale è durato circa un anno. "Espletata la necessaria istruttoria – si legge nella determina –, in seguito alle valutazioni espresse dal Comitato Gestione Sinistri è stata valutata l’opportunità e la legittimità di ricercare una definizione conciliativa della lite insorta, sulla base di una valutazione effettuata alla luce delle tabelle previste dalla vigente normativa e della corrente giurisprudenza; che nel corso delle trattative stragiudiziali, è emersa la possibilità di definire a lite mediante il pagamento della somma complessiva ed omnicomprensiva di 100mila euro a saldo, stralcio e totale soddisfazione di ogni pretesa delle parti istanti, previa acquisizione di quietanza liberatoria". Si chiude così il capitolo risarcitorio con un equo ristoro per i danni patiti anche se le conseguenze dell’intervento quelle, purtroppo, restano.