REDAZIONE EMPOLI

Porta sfondata all’alba. Ladri in fuga con la cassa

Il colpo alla “Botteghina di Leandro“. La refurtiva è di 200 euro e spiccioli. Lo storico commerciante: "È più il danno, dispiace dopo tanti anni di lavoro".

Porta sfondata all’alba. Ladri in fuga con la cassa

In trentotto anni di onorata carriera non sarà di certo un furto a fermarlo: la sua “Botteghina di Leandro“ in via Fucini a Empoli è un’autentica istituzione. L’entusiasmo di Leandro Bagni dietro al bancone è quello del primo giorno, sebbene ormai la pensione sia vicina. "Ma l’amarezza è tanta – racconta –: mi chiedo come abbiano fatto a sfondare la porta in questo modo, con questa spavalderia in una zona tranquilla, il salotto della città. Ci vuol coraggio! E mi chiedo anche come sia possibile che nessuno abbia sentito. Sono stati fortunati e rapidi. Dispiace, dispiace molto vedere il negozio ridotto così per degli spiccioli". L’anta di legno massiccio a terra, il vetro spesso e pesante incrinato. Sembra esser passato un tornado tra gli scaffali pieni di bontà. Bottiglie di vino e delizie sulle quali i furfanti, fortunatamente, non hanno messo le mani. "Avevo sistemato i prodotti in esposizione giusto la sera: che dolore trovarsi davanti questo caos", commenta guardandosi attorno e raccogliendo gli ultimi ’cocci’.

Con la stessa precisione e con lo stesso amore messi qualche ora prima per far bella la sua "botteghina", adesso la riassetta. Senza fermarsi un attimo. "Sono ripartito già stamattina (ieri, ndr) per rispetto ai miei clienti – racconta lo storico commerciante –. Giusto il tempo di pulire e riallacciare la cassa...".

Perché è proprio su quella che i ladri si sono avventati nella notte tra venerdì e sabato. "Il colpo è stato messo a segno verso le 4 perché la guardia giurata era passata alle 3.20 ed era tutto a posto, poi è ripassata alle 4.20 e...– continua –. I ladri, parlo al plurale perché le impronte sono di almeno due scarpe diverse, hanno sradicato il lettore di cassa e sono scappati. Tutto questo pandemonio per prendere 200 euro. È più il valore dei danni che quello della refurtiva". In questa brutta storia, però, una nota positiva c’è. "Un passante ha ritrovato la cassa in una siepe, vicino all’Agenzia delle entrate, e mi ha chiamato perché aveva saputo quanto mi era successo – racconta Bagni –. Almeno quella si è salvata e l’ho potuta rimontare senza problemi. Andiamo avanti. Fino a sei anni fa avevo tre negozi, qualcosa del genere mi è già capitato. Siamo alla quarta volta, la prima però in questo negozio. So che nelle vicinanze ci sono stati alcuni tentativi di furto in casa. Bisogna tenere alta la guardia".

Elisa Capobianco