
Poliziotti durante attività di controllo (foto d'archivio)
Empoli, 12 giugno 2025 – Il Siulp, il Sindacato italiano unitario lavoratori Polizia, lancia l’allarme dopo che sono state diramate dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza le previsioni di assegnazioni del personale. Per il Siulp la situazione è al collasso nella città di Firenze, ma è ancora peggio nei commissariati di Empoli e Sesto Fiorentino.
«Solo nei primi 5 mesi dell’anno la città fiorentina ha visto il collocamento in quiescenza di non meno di 38 dipendenti, in cui si continua a non rimodulare la previsione di organico alle forze di polizia in base alle effettive presenze quotidiane in città e non meramente basandosi sul numero dei residenti – più che raddoppiati dai turisti quotidianamente presenti – in cui per contrastare preoccupanti dati statistici che parlano di una crescente criminalità si adottano provvedimenti che richiedono onerosissimi impegni, si è previsto di assegnare in città 26 agenti provenienti dal piano rinforzi determinato dai trasferimenti nazionali e di nessun agente proveniente dagli Istituti di Istruzione: un numero di poliziotti che neanche lontanamente è sufficiente per compensare i pensionamenti che, a fine anno, saranno oltre 70 i poliziotti che avranno lasciato il servizio», dice Riccardo Ficozzi, segretario generale Siulp Firenze.
Venendo alla situazione dei commissariati di Empoli e Sesto Fiorentino il sindacato fa sapere che «non è stata prevista alcuna assegnazione e già adesso e non certamente da adesso, non riescono a far fronte alle necessità quotidiane, condizione anche per questi aggravata dal depauperamento di organico dovuto ai pensionamenti».
«Il Siulp fiorentino da sempre denuncia una situazione non più sostenibile, visto che da una parte non trova soluzione nella assunzione di nuovo personale, dall’altra deve quantomeno vedere l’adozione di provvedimenti seri e risolutivi quali, ad esempio, la gestione dei permessi di soggiorno e dei passaporti alle amministrazioni comunali. Quello del Siulp Fiorentino è un grido di allarme per richiamare l’attenzione sulla assurdità che tutto ciò determina, vanificando gli sforzi e l’impegno che donne e uomini (di ogni genere di ruolo e grado) profondono quotidianamente per cercare di garantire standard di sicurezza e servizi all’altezza di una società evoluta e civile».