
Continuano le ricerche dei parenti, in particolare la sorella, della famiglia Antonini-Belli dopo la tragica morte di due componenti, Elsa Antonini, ottanta anni, e il figlio 58enne Antonio Belli, da alcuni anni residenti a Strona, piccolo comune piemontese, ma provenienti dalla Toscana.
Antonio Belli giovedì scorso ha prima ucciso la madre colpendola alla testa con un oggetto molto pesante, forse un manubrio da palestra, e poi si è gettato nel vuoto dal ponte della Pistolesa, tristemente noto nel Piemontese per essere uno dei più frequenti da chi vuole compiere questa scelta estrema. Elsa Antonini e Antonio Belli pare non avessero alcun parente nel Biellese e le autorità stanno cercando la sorella dell’omicida-suicida, ma, al momento, senza riuscire a contattarla.
Madre e figlio, come detto originari della Toscana, si erano trasferiti alcuni anni fa a Strona, nel Biellese, ma se in un primo momento sembrava che fossero stati in precedenza residenti a Capraia e Limite – Antonini è un cognome assai comune in riva all’Arno – successive ricerche hanno rivelato che non è così. O, almeno, non del tutto. Se infatti anni fa all’anagrafe del comune remiero risulta essere stata presente una Elsa Antonini poi trasferitasi nel vicino comune di Vinci, dei figli non ci sono tracce fra i residenti.
La tragedia avvenuta nel piccolo paese del Piemonte (circa mille abitanti) sembra si sia sviluppata in conseguenza di una condizione di fortissimo disagio di Antonio Belli, che si era convinto di essere affetto da un male incurabile. Ossessione che, secondo gli inquirenti, potrebbe averne scatenato la follia omicida. I vicini descrivono lui e la madre come persone molto tranquille, che non avevano mai litigato e non si spiegano il gesto inconsulto dell’uomo, che ha prima ucciso l’anziana madre e poi si è tolto la vita gettandosi nel vuoto e facendo un volo di oltre 100 metri. Nell’auto lasciata a pochi metri dal ponte, sono stati trovati il portafoglio e altri documenti, ma nessun biglietto di addio.