"Un nuovo nido d’infanzia nella parte bassa del nostro Comune ci permetterà di azzerare le liste d’attesa che al momento stanno creando disagi alle famiglie. Soprattutto a quelle che non riescono a conciliare il lavoro con le esigenze familiari. Investire nelle strutture educative è fondamentale per avere luoghi più adatti, sicuri e funzionali all’attività". È così che il sindaco Daniele Vanni ha presentato ieri l’inizio del cantiere che culminerà con la realizzazione del nuovo asilo nido di Spicchio. Una struttura che, quando sarà completata, sarà capace di ospitare 25 bambini e nelle intenzioni dell’amministrazione dovrà aumentare l’offerta complessiva di posti-nido Sarà composta da due sezioni, ciascuna dotata di spazio per il gioco, per la mensa e per il riposo (oltre ai servizi igienici, ad una sala dedicata alle educatrici e ad una cucina). "Il progetto prevede l’abbattimento di cinque pini che sono a ridosso della scuola, in quanto la struttura realizzata sarà più grande della precedente – ha proseguito il primo cittadino – inoltre con la realizzazione delle nuove fondazioni è necessario tagliare le radici, per un’operazione che renderà le piante instabili e quindi meno sicure. Ma l’edificio sarà circondato da uno spazio verde ombreggiato con dieci nuove piantumazioni idonee alla destinazione della struttura, per favorire l’attività ludico-educativa all’aria aperta".
I lavori hanno quindi preso il via e si concluderanno nei prossimi mesi, ma l’opposizione di centrodestra ha attaccato l’amministrazione partendo dalle tempistiche. I consiglieri Alessandro Scipioni, Egidio Varrecchia, Manuela Mussetti ed Andrea Parri sostengono come l’inizio delle operazioni fosse stato inizialmente previsto per il novembre del 2023 e che avrebbe dovuto concludersi fra circa due mesi. E hanno accusato il primo cittadino di non aver dato risposte chiare circa i motivi che avrebbero causato il ritardo. "Finalmente sembrano iniziati i lavori all’ex scuola Arcobaleno – hanno dichiarato – cosa sia successo, non è stato chiarito nonostante le nostre continue sollecitazioni. Possiamo soltanto dire, meglio tardi che mai, sperando che questa sia la volta buona e che non ci siano più sgradite sorprese".