"No ai treni sulla porta di casa" Il raddoppio fa paura ai residenti

Da Fontanella un documento e 90 firme per rivedere il progetto di Rfi sulla linea Empoli-Granaiolo "Le frazioni verrebbero spezzate a metà e rischiano di morire. Chiediamo un incontro alla Regione"

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"Non siamo ingegneri ma come cittadini vogliamo suggerire alla politica una soluzione differente e chiediamo un incontro". Erano quasi un centinaio lunedì sera alla Casa del popolo di Fontanella per dire sì al raddoppio della linea ferroviaria Empoli-Granaiolo ma senza stravolgere le frazioni di Granaiolo, Sant’Andrea e Fontanella. "Paesi che rischiano di morire, perché verrebbero spezzati a metà con case e negozi isolati e subissati dai disagi", spiegano i promotori dell’assemblea pubblica, andata avanti per ore fino a mezzanotte, fra la rabbia e la preoccupazione dei residenti.

"Oltre cento famiglie sono interessate dagli espropri – spiegano i cittadini – C’è chi perderà il garage, chi dovrà rinunciare alla resede, chi ai terreni. Ci ritroveremo con gente chiusa in casa, con treni che sfrecceranno a poca distanza dalle finestre e che metteranno a rischio la tenuta delle mura delle abitazioni". Durante l’assemblea pubblica è stato votato all’unanimità e sottoscritto da novanta firme un documento dettagliato con alcune contro-proposte al progetto di Rfi per tutelare le frazioni. Obiettivo: consegnare il foglio al presidente della Regione Eugenio Giani e avere un confronto. "Suggeriamo un nuovo tracciato al di fuori dell’abitato sullo stile di quella presente sulla linea Montelupo-Lastra a Signa – spiega Paolo Gaccione, tra i promotori del documento ed ex consigliere comunale –. Ci risulta che l’appalto potrebbe partire già con l’inizio del nuovo anno, noi invece chiediamo di aspettare altri 5 o 6 mesi per discutere in maniera più approfondita il progetto". Gli abitanti temono l’impatto del doppio binario sulle abitazioni in termini di rumori e vivibilità. "Prevediamo un aumento del carico di rumore e anche di velocità – si legge nel documento – in modo particolare per quelle abitazioni che si vedrebbero praticamente costruire la nuova linea ferroviaria sulla porta di casa".

I residenti contestano l’attuale progetto punto su punto: "Si impongono opere di raccordo stradale per circa 2,5–3 km e lavori di mitigazione del rumore estremamente impattanti, oltre alla chiusura dei passaggi a livello esistenti e alla realizzazione di un sottopasso già in progetto e almeno di un nuovo ’cavalcavia sostitutivo’". Quale allora la soluzione alternativa? "Tutti questi problemi – conclude la petizione – potrebbero essere evitati con una semplice modifica del tracciato della linea che, invece di seguire quello esistente, svolti verso ovest prima di entrare nelle frazioni, riconnettendosi poi alla linea esistente senza interessare l’abitato o, comunque, cercando di ridurre al minimo l’impatto rispetto alla soluzione prescelta". Infine, l’appello: "Chiediamo ai Comuni di Empoli e Castelfiorentino e alla Regione di aprire un processo partecipativo".

Alessandro Pistolesi