Una seconda vita da cantastorie 2.0: "Scrivere per i piccoli mi dà forza"

Dalla malattia alla nuova speranza, la storia di Paola Paroli

L'autrice di 'Musicalibro', Paola Paroli

L'autrice di 'Musicalibro', Paola Paroli

Empoli, 17 novembre 2018 - Un libro può cambiare la vita. A chi lo legge, certamente, ma soprattutto a chi lo scrive. E questo è il caso. Non si tratta solo di successo, parliamo di motivazione. Un sentimento che sa spingere oltre gli ostacoli, che dà forza di volontà anche nei momenti bui. Ebbene la scrittrice empolese Paola Paroli incarna questa caparbietà. La stessa che l’ha portata a comporre il ‘Musicalibro’ (edizioni Oak).

«Io sono un’infermiera, ma i miei problemi di salute mi hanno costretta ad abbandonare la mia professione – racconta Paroli – Solo col tempo e molto dolorosamente ho superato questa fase della mia vita, avvicinandomi alla musica». Un passato complicato e un presente non semplice per lei che si definisce ‘la nonna dei bimbi’, più per la platea familiare (tre figli e due nipoti) che per l’età a onor del vero. Musicalibro traspone in qualche modo quella che è stata ‘la salvezza’ di Paroli, ai bambini. Un grande altruismo è alla base di questo progetto.

«Con la malattia mi sono riavvicinata al pianoforte, ma poi l’uso delle stampelle mi ha proibito di contare sulle mie mani, mi facevano troppo male – racconta la scrittrice – così mi sono messa a scrivere canzoni per bambini. E da qui è nato tutto: il libro si compone infatti di una prima parte con dodici storie, tutti racconti veri che mi piace narrare anche ai miei nipoti, e un secondo ‘capitolo’ dove ho inserito melodie, parole, accordi e testi delle canzoni».

Un inno all’infanzia, uno strumento attraverso il quale i piccoli possono approcciarsi alla musica con grande facilità. «Non solo, chiunque sia interessato può scrivermi tramite posta elettronica e invierò gratuitamente le canzoni in ‘mp3’ e gli spartiti ancora più leggibili». Una cura dei dettagli che ricorda giochi e filastrocche di altri tempi, ma adattate con l’odierna tecnologia. Paola Paroli, cantastorie 2.0, dà così una grande lezione: ricostruirsi dedicando la propria vita ad arricchire il bagaglio delle nuove generazioni non è da tutti.

«Io non mi piango mai a dosso, penso che ci sia sempre di peggio e sempre qualcosa da imparare. Credo che quando la vita ti troca la strada una persona sia obbligata a percorrere sentieri ‘laterali’ che neanche sappiamo che esistono. Sono proprio questi nuovi percorsi che ti fanno scoprire cose meravigliose, che altrimenti non avremmo forse mai scoperto». E allora vale la pena scoprire le creazioni della giovane nonna e per farlo basta cliccare sul suo sito lanonnadeibimbi.it