Le difficoltà sono certificate dai numeri. Questi, peraltro, sono giorni cruciali, con le aziende del settore abbigliamento, pelletteria, calzature e concia, con gli occhi puntati sugli ordinativi per la prossima stagione. Se arriveranno con il contagocce sarà un dramma. Fucecchio è uno dei motori per la filiera della pelle e della scarpa. Empoli, va sottolineato, per l’abbigliamento. Dati importanti sui quali riflettere arrivano dal monitor dei distretti della Toscana, elaborato dal research department di Intesa Sanpaolo. Qui emerge chiaramente che i distretti tradizionali e i poli tecnologici si confermano trainanti per l’economia regionale. Ma emergono anche le criticità che nel frattempo – dopo le ferie – si sono acuite.
Registrano un calo i distretti della pelletteria e calzature di Firenze (-21,8%) - fortemente legato al Valdarno per le concerie e il contoterzi – e l’abbigliamento di Empoli (-4,1%) per effetto del peggioramento delle condizioni di domanda e del calo dei consumi che ha penalizzato l’intero sistema moda. Sempre tra le specializzazioni del sistema moda, la concia e calzature del distretto del Cuoio mostra un calo del 6,7%. Queste sono le somme del primo semestre. E anche nella seconda parte dell’anno sta pesando – come rileva il monitor – la debole dinamica degli scambi mondiali di merci. "E’ molto probabile che una crescita diffusa sia rimandata al 2025 quando – si legge nel rapporto – , soprattutto in Europa, inizieranno a concretizzarsi gli effetti del rientro dell’inflazione e della riduzione dei tassi".
"La crescita delle esportazioni distrettuali toscane nei primi sei mesi dell’anno, nettamente superiore rispetto alla media nazionale, conferma la capacità distintiva delle nostre Pmi di fornire produzioni di alta qualità e di essere incisive sui mercati esteri - sottolinea Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo –. Una qualità che sosteniamo da tempo anche attraverso iniziative e programmi specifici, orientati ad accompagnare le imprese nella transizione digitale ed ecologica e nel loro sviluppo internazionale. A queste attività si aggiunge il consueto supporto finanziario: nel 2024 abbiamo erogato ad imprese e famiglie toscane e umbre finanziamenti per 2,4 miliardi di euro".
Da più parti, intanto, come nel mondo del calzaturiero, c’è la spinta a rafforzare l’impegno verso mercati strategici come Corea, Kazakistan, Usa e Dubai. Oltre a potenziare la collaborazione tra fiere internazionali per accrescere la competitività del comparto.
Carlo Baroni