Maxi truffa, è caccia ai responsabili

Figlia e mamma vittime del trucco della deviazione di chiamata: ecco come sventare il nuovo inganno

Maxi truffa, è caccia ai responsabili

Maxi truffa, è caccia ai responsabili

EMPOLI

Una truffa rompicapo messa a segno con una modalità machiavellica e ben collaudata. Un raggiro contornato da finti avvocati e carabinieri con false chiamate al 112. A seguito della denuncia presentata da una donna di Empoli che insieme alla sua anziana mamma di 94 anni sono state derubate di circa 15mila euro, i carabinieri hanno fatto scattare immediatamente le indagini. I militari hanno raccolto la testimonianza delle vittime e quanti più indizi possibili che possano metterli sulle tracce dei malviventi che, in questo caso, si sono avvalsi di un trucco diabolico per rendere ancora più credibile il loro piano criminale: ovvero quello di far credere alla vittima di stare parlando con il 112, mentre dall’altra parte c’era un complice.

Come spiegano le stesse forze dell’ordine il truffatore è riuscito con una deviazione di chiamata a intercettare la telefonata che è avvenuta dall’apparecchio fisso. La figlia, che aveva risposto al finto carabiniere, che intorno alle 13 di sabato scorso l’aveva chiamata sul fisso, si era insospettiva riguardo alle informazioni che il sedicente militare le stava fornendo. Il falso rappresentante delle forze dell’ordine le aveva spiegato che la targa della sua auto era stata clonata e che la stessa targa corrispondeva ad una vettura coinvolta in una rapina avvenuta a Pistoia. Alla richiesta di maggiori dettagli, in particolare di conoscere il numero della targa, il truffatore si era rifiutato di fornirli spiegando che queste informazioni per telefono non potevano essere date. La donna quindi ha voluto fare una verifica: ha agganciato la cornetta, subito dopo l’ha rialzata e ha composto il 112. Ma la deviazione di chiamata l’ha portata a parlare di nuovo con il finto carabiniere che, ovviamente, ha confermato la veridicità della precedente chiamata. La vittima avrebbe evitato il raggiro se con lo stesso telefono avesse composto il numero fisso della stazione dei carabinieri e non il numero unico 112, oppure se avesse composto sì il 112 ma con un telefono cellulare. Quello di Empoli non è purtroppo un caso isolato. In passato con questa modalità sono stati truffati anziani a a Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova e a Bologna.

Truffe ai danni di anziani recitando un copione perfetto sfruttando il panico e la preoccupazione delle persone a cui si aggiungono nuove astuzie, sono sempre più frequenti. Per mettere in guardia i cittadini più fragili lo Spi Cgil di Empoli ha intenzione nelle prossime settimane di organizzare degli incontri coinvolgendo le forze dell’ordine. "Lo avevamo già fatto in passato – ricorda Silvano Pini, segretario Spi Cgil empolese – È il momento di riproporli: conoscere certe insidie e le nuove modalità di truffa è molto utile per evitare di cadere vittime di questi malviventi".